A New York l’autunno è arrivato ed è tempo di foliage. Fino a metà novembre, il verde delle chiome degli alberi cede il passo a sfumature calde e vibranti, che accendono le foglie dal rosso all’arancione fino al giallo e all’ambra. Ma quest’anno, il culmine della stagione è in ritardo e rimarrà per un periodo di tempo più breve, a causa del cambiamento climatico.
“Un danno morale di inestimabile valore per l’umanità intera”, ha affermato il dottor Gordon Ober, professore di scienze ambientali all’Endicott College di Beverly, Massachusetts. La sinfonia di colori si è manifestata diversamente rispetto il 2021 e coloro che desiderano rifarsi gli occhi con il vibrante fogliame dell’autunno avranno molto da assaporare quest’anno, purché lo pianifichino bene. Per aiutare i newyorkesi a seguire il ciclo delle variazioni, l’ufficio della Divisione del turismo dello Stato di New York pubblica, ogni settimana, un rapporto con una mappa interattiva dei cambiamenti di colore grazie alle osservazioni e alle segnalazioni di un gruppo di volontari, noti come “leaf-peepers” (letteralmente “sbirciatori di foglie”). E anche il Dipartimento dei parchi della città ha lanciato il proprio foliage tracker che tiene traccia di diverse specie arboree (come i ginkgo gialli e le querce rosse) e indica il culmine delle colorazioni attraverso un segno di spunta luminoso sulla pagina del sito.
Il fogliame autunnale, a New York, impiega circa due settimane per completare il suo ciclo, passando dal verde vivace dell’estate alle tonalità più scure dell’autunno. Storicamente, inizia nelle montagne Adirondack e Catskill ai primi di settembre e si diffonde gradualmente in tutto lo Stato (l’apice dura in genere tre o quattro giorni).
“Dal fogliame colorato, agli impareggiabili paesaggi naturali e ai parchi statali unici nel loro genere, non c’è niente di meglio di New York in autunno”, ha dichiarato la governatrice Kathy Hochul in un comunicato. Per gli escursionisti più esperti, il monte Haystack, negli Adirondack è un’ottima opzione (è la terza vetta più alta di tutto lo Stato e offre un punto di osservazione incredibile per ammirare il paesaggio autunnale circostante), ma per i newyorkesi che non desiderano avventurarsi lontano dalla città, i parchi pubblici sono i luoghi migliori per vivere l’autunno: i 18.000 alberi di Central Park si trasformano in un mosaico di giallo, arancione e rosso; il parco di Inwood Hill, sede dell’ultima foresta naturale rimasta a Manhattan, è ideale per ammirare il processo di colorazione; il parco Van Cortlandt – dal Bronx nordoccidentale fino alla contea di Westchester- è il terzo più grande della città e gli alberi di quercia, hickory, acero da zucchero e sweetgum sfoggiano per un breve periodo di tempo le foglie bruno-rossastre e gialle; così come il New York Botanical Garden, nel Bronx che nei suoi 50 acri ospita la foresta secolare di alberi risalenti alla Rivoluzione Americana e Prospect Park, l’oasi più luminosa.
“Sarà una stagione veloce e furiosa. Le temperature calde hanno mantenuto molti alberi verdi e i gloriosi colori cremisi e oro che amano i peepers indugiano ad arrivare, e quando esplodono si affievoliscono rapidamente”, dice Nicole K. Davi, dendrocronologo, professoressa e presidente del dipartimento di scienze ambientali della William Paterson University, esperta di alberi e degli effetti che eventi come il clima hanno su di loro. In questi giorni è a lavoro sul campo nelle Catskill Mountains, di New York e l’abbiamo raggiunta per farci spiegare come i cambiamenti climatici stanno rendendo sempre meno probabile l’eventualità di riuscire a cogliere quella perfetta miscellanea di colori autunnali per cui New York è celebre.

Professoressa, la sinergia che fa scaturire i celebrati colori del fogliame è delicata e la stagione delle nuance giallo-arancio-rosse è sempre più corta, e i colori sembrano sbiaditi. Cosa succede?
“La spiegazione è semplice: le temperature più calde, associate alle crescenti piogge, allungano la stagione del verde, ritardando il momento del picco del foliage, mentre le ondate di calore e le tempeste sempre più numerose e violente spogliano gli alberi prima dell’arrivo dell’autunno. Quest’anno, in molti luoghi, non è possibile ammirare il fogliame: la stagione è finita prima ancora che iniziasse. Inoltre la siccità è stata grave e ha smorzato i colori (le foglie scottate perdono le pigmentazioni e muore la naturale evoluzione cromatica)”.
Quindi le foglie non trascolorano. Lei – scienziata del paleoclima (lo studio dei climi antichi) e della dendrocronologia (il metodo che analizza le correlazioni tra gli accrescimenti annuali di alberi, a vita plurisecolare, e i fattori climatici)- cosa ha scoperto nei suoi recenti studi?
“Purtroppo nella bassa valle dell’Hudson e nel nord del New Jersey non ho visto il mutamento autunnale del colore delle foglie degli alberi dal verde al giallo e alle diverse gradazioni del rosso. In quelle zone è saltato il fogliame, gli alberi sono stressati e non hanno i loro soliti colori brillanti (soprattutto sulle cime e nelle aree rocciose secche le foglie sono diventate marroni settimane fa). Sulle Catskill Mountains, di New York mi avvalgo delle registrazioni degli anelli degli alberi e finora non ho notato nessun eccesso di anomalia, ma si tratta di un’area molto vasta e ho visitato solo alcune zone”.

Mi può spiegare cosa sono le registrazioni degli anelli degli alberi?
“Sono raccolta dati sul tessuto formato dall’attività dell’albero che produce una serie di anelli (di accrescimento) concentrici intorno al midollo e sono ben visibili, e raccontano il tempo e la storia del clima. La loro modalità di crescita è uno specchio di quello che accade fuori e sono una chiara spiegazione di come ogni singola specie risponde ai cambiamenti climatici. Gli alberi hanno una memoria potente e le informazioni che ottengo grazie alla dendrocronologia sono importanti per i processi decisionali dei gestori forestali e di coloro che si occupano della conservazione delle foreste. Lo spessore degli anelli legnosi annuali e la loro costituzione dipendono dalle condizioni ecologiche in cui vive la pianta e particolarmente dall’umidità e dal calore, questo mi permette di comprendere meglio la storia climatica della regione. Gli alberi sono i nostri detentori dei record”.
Come si manifesta un albero malato o stressato?
“È semplice identificarlo perché perde la brillantezza dei suoi colori. I fattori ambientali che causano stress alle piante, in particolare il deficit di umidità dovuto alla siccità, predispongono comunemente gli alberi all’attacco di patogeni forestali. Alcune malattie sono specie-specifiche, mentre altre colpiscono più specie ospiti. Gli agenti patogeni che provocano le malattie degli alberi includono funghi, batteri, virus, piante parassite, nematodi e altri microrganismi. Anche gli insetti possono svolgere un ruolo importante nello sviluppo delle malattie fungendo da vettori, e procurando ferite. Le malattie forestali non infettive, invece, sono causate da fattori abiotici che danneggiano direttamente la salute degli alberi, come il gelo e gli inquinanti atmosferici. La comprensione della relazione tra clima e malattie degli alberi è essenziale per affrontare le problematiche associate ai cambiamenti climatici”.
Le foreste di New York sono in uno stato di sofferenza a causa del cambiamento climatico?
“Le foreste dello Stato di New York stanno subendo l’impatto dei cambiamenti climatici. Le temperature più elevate portano a suoli più secchi, a una maggiore sopravvivenza di parassiti, malattie durante l’inverno e a una maggiore concorrenza da parte delle piante invasive. Negli ultimi 10 anni la superficie forestale di New York è diminuita costantemente a causa dello sviluppo e della conversione ad altri tipi di uso del suolo, con conseguenti emissioni di gas a effetto serra, dovute alla rimozione degli alberi dal paesaggio e alla perturbazione dei suoli, nonché alla perdita della capacità del terreno di sequestrare il carbonio in quei siti”.
È possibile aumentare la tolleranza delle specie ai fattori di stress ambientali?
“Sì, attraverso dei programmi progettati appositamente ed è necessario piantare nuovi alberi, e incoraggiare la rigenerazione naturale. Così come l’individuazione precoce delle malattie degli alberi può aumentare il potenziale successo della loro gestione (la sorveglianza deve essere continua), sviluppare la diversità delle specie e delle classi di età promuove la crescita e la resilienza alla mortalità e l’utilizzo di interventi selvicolturali appropriati accresce il vigore degli alberi e riduce l’impatto di patogeni e insetti in base agli scenari climatici previsti. Inoltre occorre utilizzare con attenzione e giudizio la migrazione facilitata delle specie arboree, tenere lontane o rimuovere le specie invasive e i cervi per aiutare gli alberi a ricrescere naturalmente, e ridurre al minimo il disturbo del suolo”.
Il fenomeno della variazione del colore è un’avvenimento che più o meno, puntualmente, si ripete. Quest’anno pianificare il tracking, a New York, per individuare il fisiologico cambio di livrea delle foglie sembra più difficile. C’è ancora possibilità di sbirciare il fogliame nella sua veste più bella?
“Molti alberi hanno iniziano a cambiare colore alla fine di settembre, tanto da diventare prematuramente marroni, ma non voglio scoraggiare nessuno: c’è sicuramente ancora tempo per inseguire i colori. Consiglio di avventurasi sui monti Catskills o nelle foreste che sono sempre colorate. La stagione in gran parte è salva, ma affrettatevi!”.
