Da Pineider si respira classe ed eleganza. L’indirizzo è 59 W, 49 Strada e il negozio ha aperto da poco.
All’interno pavimento in parquet e interni dai colori tenui, oltre a tante vetrine curate al dettaglio. Esposti ci sono zaini, portacarte, borse, pelletteria e penne. Penne di altissimo livello.
“Prova a scrivere con questa”, suggerisce David Newlove, Managing director di Pineider negli Usa, a un ospite della serata organizzata a New York insieme alla Italy-America Chamber of Commerce. “Vedrai, la tua grafia migliorerà notevolmente e non potrai più farne a meno”.
Dopo qualche secondo, il responso: “È vero, quanto è soffice!”.

Da Pineider, nata nel 1774 dalle ambizioni di Francesco Pineider, imprenditore che nel cognome e nell’anima porta il vigore della sua Val Gardena e lo fonde alla leggiadria culturale di Firenze, i clienti entrano quasi per caso. Attratti dall’estetica del negozio, turisti e appassionati si immergono nel racconto di un’azienda italiana e nella bellezza dei suoi prodotti.
“Entrano per dare un’occhiata e stanno qui un’ora”, racconta fiero Newlove. Spesso cercano un regalo, perché uno dei punti di forza del negozio è la capacità di personalizzare gli oggetti seguendo alla lettera ogni tipo di richiesta. Su una penna o un’agenda è possibile far scrivere un nome, una sigla, persino incidere un logo o il simbolo di una famiglia.
Un senso estetico, quello di Pineider, che nel diciannovesimo secolo affascinò politici, scrittori e poeti come Napoleone, Lord Byron e Stendhal e che oggi, così come allora, colpisce i rapidissimi passanti che sfrecciano per le strade di Manhattan.
Ad alcuni potrebbero sembrare accessori legati al passato. Carta e penna, chi li usa più? Eppure, si legge nel manifesto dell’azienda, sono ancora utili per salvaguardare il passato. “Nell’era digitale, oggi che i testi possono essere riprodotti all’infinito e vagare illimitatamente nel cyberspazio, carta e penna preservano la fragile bellezza di tutto ciò che invece non è replicabile”.
Un modello di business legato ad altri secoli che con la sua originalità si rende ancora attuale.
“La Storia inizia con la prima parola scritta e finirà con un foglio bianco. Inizia con l’ambizione che differenzia la nostra specie da tutte le altre: durare al di là di noi stessi”. La scrittura è lo strumento per raggiungere quell’al di là. Soprattutto con una penna Pineider.