Per tre giorni, in una piccola area di Manhattan è probabile che si andrà a diffondere un intenso aroma di caffè. Al numero 125 della 18esima strada, in uno dei meravigliosi loft del Metropolitan Pavilion, perfetto recupero post-industriale, si terrà il New York Coffee Festival, manifestazione interamente dedicata a questa bevanda tanto amata dagli italiani nella versione espresso, ma consumata in tutto il mondo in tutte le salse.
Interrotto durante la pandemia, l’incontro tra produttori e consumatori riparte dunque dal Greenwich Village, area particolarmente vivace della Grande Mela in cui non mancano certo le caffetterie. E proprio dai giovani, e dai nuovi marchi innovativi, il festival vuole dare una scossa adrenalinica ai nuovi mercati.
Negli ultimi anni, sono numerose le catene che, soprattutto a New York, si sono diffuse a macchia d’olio. Lo storico Starbucks resiste, pur avendo dovuto chiudere molte piccole sedi nel periodo del lockdown. Ma già da anni si sono radicati marchi come Gregory’s e Blue Bottle ed altri ne stanno nascendo. Ben conosciuta a New York è la Joe Coffee Company, il cui fondatore, Jonathan Rubinstein, interverrà al Forum previsto durante la manifestazione.
Un momento importante all’interno del Festival, a cui interverrà anche Gregory Zamfotis, fondatore Ceo della sua linea Gregory’s, una delle più diffuse in città e tra le poche americane a servire l’espresso in tazzina. Si parlerà di business, si, ma anche di qualità e di come si possano tramandare le competenze sul prodotto, ispirando i giovani, nuovi professionisti del settore. In questo nuovo mercato d’oltreoceano sono pochi gli italiani, ma non mancheranno di esibirsi nella preparazione dei loro cocktail a base di caffé, Davide Orazi, in rappresentanza di Watch House, e Francesco Luminati Tonelli, che rappresenterà l’americana Likuid Element & Carasau Cafe.

Gli appassionati del Coffee Masters avranno soddisfazione perché potranno assistere a una vera e propria gara tra 12 tra i migliori baristi sin qui selezionati. Dovranno mostrare tutta la loro abilità nella presentazione del caffè, e soltanto i più bravi, coloro che arriveranno in finale, potranno cimentarsi con l’espresso. Inoltre, durante il Festival sarà creato un labirinto sensoriale per ampliare la percezione del sapore. Una sorta di omaggio ad olfatto e gusto, così messi a dura prova dal Covid-19.
Non mancheranno, infine, intrattenimenti e musica. Il Coffee Festival raduna, dunque i migliori artigiani e baristi degli Stati Uniti, in particolare di New York. Celebra cultura e comunità e si propone come possibilità di conoscenza di nuovi sapori, anche grazie a nuove forme di street food e arte, ispirata ovviamente al caffè. Alla manifestazione parteciperanno più di cento fornitori di caffè, e sono previste degustazioni gratuite per 12 mila persone.
Tutti i proventi dei biglietti di ingresso (tra i 24 e i 75 dollari) saranno devoluti a Project Waterfall, che cerca di supportare con progetti idrici le regioni di coltivazione del caffè.