Moda e sostenibilità sono state protagoniste ieri sera al Consolato Generale l’Italia a New York nel corso di una discussione che ha registrato il tutto esaurito e a cui hanno partecipato Paolo Taticchi, docente di Strategia e Sostenibilità all’University College of London (UCL) School of Management, oltre che visiting professor alla New York University, Gabby Hirata, Ceo di Diane Von Fustenberg, e Giuseppe Stigliano, Global Ceo di Spring Studios e professore associato all’UCL School of Management.
Dopo il saluto iniziale del Console generale Fabrizio Di Michele la conversazione, moderata dalla giornalista Valeria Robecco dell’Ansa, ha toccato diversi aspetti delle sfide che il mondo della moda deve affrontare per poter essere veramente sostenibile.

Ma si è parlato anche dei progressi compiuti, con la presa di coscienza sempre maggiore di quello che è l’impatto del settore sull’ambiente. Il Programma dell’Onu per l’ambiente infatti rileva una responsabilità del sistema moda pari al 10% delle emissioni di gas serra e ogni anno le fibre sintetiche rilasciano negli oceani 500.000 tonnellate di microparticelle di plastica, l’equivalente di 50 miliardi di bottiglie di plastica.
Quello della sostenibilità nel fashion, quindi, è diventato un imperativo per il futuro, che i tre relatori hanno affrontato da diverse angolazioni, grazie anche ad una attiva partecipazione del pubblico. Hirata ha sottolineato ad esempio un aspetto molto rilevante per DVF e la questione della sostenibilità è il tema della produzione eccessiva: “in DVF abbiamo utilizzato i dati per ridurre la nostra produzione, stiamo attivamente migliorando e sviluppando la nostra raccolta di informazioni per produrre in modo più intelligente”.
Con Stigliano e Taticchi, invece, si è discusso della nuova era digitale e di strumenti come il metaverso, Nft (Not Fungible Token) e blockchain in relazione a moda e sostenibilita’.