Trattative avviate e nuovi progetti retail per il mercato americano e in Medio Oriente. Così Ermanno Scervino rivede le proprie strategie distributive puntando su nuovi mercati, finora marginali per il brand.
“Nonostante la pandemia e la guerra che ha inciso sul mercato in Russia, i numeri sono di conforto e ci portano ad aprire nuovi negozi – spiega Toni Scervino, amministratore unico della griffe fiorentina -, siamo sui livelli del 2019 sia come fatturato che come redditivita'”.
“Adesso stanno arrivando in Europa tanti americani confortati dalla partita del dollaro con l’euro. – spiega Scervino -. Stiamo rivedendo la nostra strategia in Usa e cercando dei negozi a New York e Los Angeles. Questa estate abbiamo stravenduto agli americani”. A oggi la griffe possiede un solo negozio negli Usa, a Miami. L’azienda guarda poi anche al Far East.

“Stiamo programmando aperture in Medio Oriente nei Paesi del Golfo, abbiamo gia’ avviato delle trattative”, continua Scervino, spiegando che al momento la griffe e’ presente nei mall ma non ha negozi diretti. Insomma due nuovi bacini importanti, che insieme potrebbero rappresentare una nuova (e ampia) porzione di fatturato: il mercato di riferimento per il brand a oggi è l’Europa, rappresenta il 52% del fatturato, il resto è diviso tra Cina, Russia e altre parti del mondo.
Sono 55 i negozi nel mondo, aumentati nell’ultimo anno: recente l’apertura di piazza di Spagna a Roma, di questi giorni quella a Venezia, durante il Festival del Cinema. Inoltre l’azienda finalizzera’ antro l’anno l’acquisizione della boutique di Parigi, che diventera’ direzionale da fine 2022.
“Ci sono il problema dell’energia elettrica e il costo del gas che di nuovo modificano le aspettative. – conclude Scervino -. Nonostante tutto c’e’ da parte nostra positivita’. Abbiamo lavorato forte, Ermanno ha uno stile attuale e il made in Italy e’ riconoscibile”. L’azienda conta oggi piu’ di 200 dipendenti diretti, gli indiretti superano i mille.