Facevano credere loro che avrebbero lavorato come cameriere a Manhattan, con una paga modesta che gli avrebbe tuttavia consentito di sopravvivere nel cuore della Grande Mela nonostante il loro status di clandestine. E invece, al primo giorno di “lavoro”, la doccia freddissima: “O ti prostituisci oppure ti denuncio alla polizia“. E spesso il terrore di essere deportate faceva mettere in secondo piano la propria dignità.
Questa la trappola criminale in cui sarebbero cadute centinaia di clandestine in tutto lo Stato di New York, adescate da una donna che si faceva chiamare con diversi appellativi: da “Chicas Express” a Carolina e Ysenni Peguero. Qualche giorno fa gli agenti sono andati a bussare alla porta della sospettata e l’hanno arrestata.
Come si legge nei documenti del Distretto meridionale di New York, l’FBI ha scoperto che Ysenni Gomez avrebbe pubblicato più di 1.600 falsi annunci di lavoro in un arco di dieci anni, su siti web di ricerca di personale come MegaPersonals.com e Bedpage.com, oltre a Facebook.
Dalle manifestazioni di interesse si arrivava velocemente a un appuntamento per il primo giorno di lavoro. In quell’occasione, però, la donna rivelava che non c’era nessun posto da cameriera, costringendo invece le “prede” a fare sesso con alcuni ragazzi se non volevano essere segnalate all’ufficio immigrazione.
Finora le prime vittime accertate del ricatto sono state identificate nella contea di Westchester e in alcune zone di New York City, ma le autorità temono che la rete di vittime sia molto più estesa. Per questo motivo, l’FBI ha invitato a non avere paura e a farsi avanti.
La signora Gomez, principale sospettata e presunta capobanda, è stata arrestata il 12 agosto e accusata di sfruttamento sessuale nella contea di Westchester e nel Bronx, malgrado i dettagli della sua detenzione siano stati resi pubblici solo martedì.