La città di New York ha chiesto all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) di cambiare nome al vaiolo delle scimmie, per evitare il rischio di razzismo e discriminazione che porterebbe chi si ammala a isolarsi invece di cercare le cure necessarie.
“Siamo sempre più preoccupati per gli effetti potenzialmente devastanti e stigmatizzanti che i messaggi sul virus del vaiolo delle scimmie possono avere su una comunità già vulnerabile”, ha scritto il commissario alla salute Ashwin Vasan in una lettera al direttore dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che a metà giugno aveva già accennato a un possibile cambio di nome della malattia.
Secondo Vasan, questa “terminologia” è “radicata in una storia razzista e dolorosa per la comunità afroamericana”. Nella lettera, il commissario ha ricordato anche gli effetti negativi delle false informazioni che si diffusero quando comparve il virus dell’Aids e gli episodi di razzismo ai danni della comunità asiatica quando l’allora presidente americano Donald Trump bollò il Covid-19 come il “virus cinese”.
We're calling on @WHO to act immediately to rename the “monkeypox” virus. We have a growing concern for the potentially stigmatizing effects that the messaging around the “monkeypox” virus can have on vulnerable communities. Read our letter: https://t.co/hC6L8o60TH pic.twitter.com/G8CQ9ueaMJ
— Commissioner Ashwin Vasan, MD, PhD (@NYCHealthCommr) July 26, 2022
“Continuare a usare il termine ‘vaiolo delle scimmie’ per descrivere l’attuale epidemia può riaccendere questi sentimenti razzisti, specialmente contro i neri e altre persone di colore, così come contro i membri delle comunità Lgbtqia+”.
New York è la città più colpita degli Stati Uniti dal virus finora, con 1.092 casi dall’inizio dell’epidemia.