“So goodbye yellow brick road, where the dogs of society howl“. A cantarlo era, nel lontano 1973, un tale Reginald Kenneth Dwight, noto ai più col nome d’arte Elton John, che da allora di strada (con o senza mattoni gialli) ne ha fatta parecchia: più di 4.000 concerti in 80 nazioni, almeno 300 milioni di album venduti in tutto il mondo, il titolo di Sir conferitogli dalla regina Elisabetta II, e persino un biopic – Rocketman (2019).
Alla veneranda età di 75 anni, la superstar del rock ha fatto tappa a New York per la maxi-tournée globale di fine carriera (Farewell Yellow Brick Road), con una doppia data al MetLife Stadium di East Rutherford sabato 23 e domenica 24.
Sabato, il cantautore londinese ha incantato i circa 50.000 fan americani con un completo bianco e nero scintillante impreziosito da fiori rosa e verdi sul frac. Presenti alcuni dei marchi di fabbrica della sua quasi sessantennale carriera, da successi globali come Rocket Man e la romantica Your Song a capolavori come Tiny Dancer, I Guess That’s Why They Call It the Blues, Philadelphia Freedom, Border Song e Candle in the Wind – il singolo originariamente dedicato a Marylin Monroe ma che è stato poi riadattato per commemorare Lady Diana in occasione della sua tragica morte.
Per John, che ha dovuto posticipare il suo ritiro dalle scene a causa del COVID-19, domenica è stato l’ultimo concerto a New York. La chiusura del tour è invece prevista tra un anno, dopo altre date in Nord America, Australia ed Europa.