Un venditore di cimeli rock e altri due uomini sono stati accusati a New York di aver provato a vendere testi scritti a mano, presumibilmente di provenienza illecita, del noto brano “Hotel California” e di altri successi degli Eagles.
Secondo i procuratori, il trio ha mentito alle case d’asta e agli acquirenti sulla provenienza dei manoscritti, istruendo la persona che aveva fornito il materiale su cosa dire. Nel frattempo, gli uomini avrebbero cercato di ostacolare gli sforzi del cofondatore degli Eagles Don Henley di recuperare gli oggetti.
“Hanno inventato storie sull’origine dei documenti e sul loro diritto di possederli – ha dichiarato il procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg – per trarne profitto, falsificando firme e mentendo a case d’asta, potenziali acquirenti e forze dell’ordine”.
Il caso risale alla fine degli anni ’70, quando uno scrittore ingaggiato dalla band californiana per scrivere la loro biografia rubò gli appunti. Secondo la procura di Manhattan, l’uomo li vendette a Horowitz, che poi li passò a Inciardi e Kosinski. Si stima che le pagine di musica e parole scritti da Don Henley, uno dei fondatori dello storico gruppo, valgano più di un milione di dollari.
Don Henley che tentò in prima persona, ma invano, di recuperare i documenti quando aveva saputo che i due uomini ne erano in possesso. I legali degli imputati parlano di “accuse ingiustificate”, che intendono “combattere energicamente”. “L’ufficio del pubblico ministero – hanno scritto in una dichiarazione inviata all’Afp – vede crimini dove non ce ne sono e offusca ingiustamente la reputazione di professionisti rispettati”.