C’è molta confusione tra gli elettori di New York per le elezioni primarie. Quest’anno per una serie di decisioni politiche e i successivi ricorsi ai tribunali dello Stato sono state programmate due elezioni primarie separate.
Le prime primarie per l’Assemblea Statale e per le cariche elettive nell’amministrazione pubblica in tutto lo Stato, comprese le gare per governatore, vice governatore, Attorney General, State Comptroller, giudici e consiglieri conteali e per il seggio al Senato federale si svolgeranno martedì prossimo 28 giugno. Le primarie invece per la Camera dei Rappresentanti e per il Senato Statale ci saranno il 23 agosto.
Un guazzabuglio elettorale perché le circoscrizioni vengono ridisegnate ogni dieci anni dall’Ufficio del Censimento. Lo Stato di New York però ha votato nel 2014 un emendamento alla Costituzione statale formando una Commissione indipendente per riorganizzare i distretti. Ma questa Commissione aveva ridisegnato le circoscrizioni elettorali non seguendo le linee guida statutarie. E qui è cominciata la battaglia giudiziaria culminata con la decisione di un magistrato conservatore della Contea di Steuben, Patrick McCallister che ha nominato un perito, Jonathan Cervas dell’Institute for Politics and Strategy della Carnegie Mellon University per ridisegnare le circoscrizioni. Il risultato è che nelle cinque contee di New York City nell’“early voting” (un modo per gli elettori per andare di persona a dei seggi speciali, uno per ogni contea, e votare in anticipo) finora hanno votato meno di 43 mila persone.

I nuovi confini dei distretti hanno sconvolto “feudi” elettorali storici creando lotte interne tra compagni di partito. Un cannibalismo politico evidenziato in molte circoscrizioni come il 10° distretto congressuale, dove si è candidato l’ex sindaco di New York Bill de Blasio dopo che il congressman in carica, Jerry Nadler, che con la nuova mappa elettorale aveva perso una grande parte dei suoi elettori tradizionali, si è candidato nel 12° distretto sfidando la collega veterana Carolyn Maloney. Due parlamentari fortissimi, lui leader della Commissione Giustizia della Camera, lei leader della Oversight Committee, la commissione investigativa della Camera.
De Blasio affronterà nel 10° distretto diversi politici eletti in carica, uno dei quali è il congressman afroamericano Mondaire Jones, che correrà nel distretto appena configurato che per anni è stato dominato dalla congresswoman Nita Lowey che non si ripresenta. A complicare ulteriormente la gara c’è un’altra stella emergente democratica, il membro dell’Assemblea Yuh-Line Niou. Ma c’è anche Carlina Rivera, consigliera comunale, Dan Goldeman, ex sostituto procurtore federale che ha preso parte al primo impeachment di Donald Trump.
Incertezze anche nel 17° Distretto. Il membro del Congresso in carica e l’attuale presidente del Comitato per la campagna del Congresso democratico, Sean Patrick Maloney, ha deciso di candidarsi in questo distretto dove alle passate elezioni era stato eletto Mondaire Jones (forzandolo a candidarsi nel 10° distretto).
Ma non è finita: Maloney in queste primarie sfiderà un altro astro nascente della politica newyorkese: la senatrice statale progressista Alessandra Biaggi.
Un “ballo della scopa” elettorale per il quale è impossibile fare previsioni.
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