Ha l’ambizioso compito di alleviare la profonda crisi abitativa di New York il nuovo mega-piano presentato martedì dal sindaco Eric Adams, dal titolo assai evocativo: Housing our Neighbors.
In una metropoli dove ormai si arrivano a spendere in media $5.000 al mese per un appartamento a Manhattan – ma non va molto meglio a Brooklyn, dove ne servono $3.800 –, il primo cittadino ha illustrato la strategia di City Hall per dare un tetto a chi non può permetterselo, stimolando al contempo la costruzione di nuove unità abitative e velocizzando la conclusione dei lavori già in corso.
Sono diverse le iniziative presentate al pubblico: anzitutto, sono previsti incentivi ai costruttori per la creazione di nuove unità abitative per far fronte alla cronica sovrabbondanza di domanda rispetto all’offerta. L’esigenza di nuovi spazi è particolarmente acuta in una città dove, nell’ultimo decennio, la crescita di nuovi residenti (+629.000) ha di gran lunga sovrastato il numero di nuove unità multifamiliari (+185.000).
Per questi motivi, il sindaco ha promesso che imprimerà una vistosa accelerata alla costruzione di quasi 15.000 nuove unità immobiliari per le quali la fine dei lavori era prevista nel 2030, ma dovrebbe essere anticipata al 2028.

In secondo luogo, City Hall si impegna a congelare il prezzo delle case (già esistenti) il cui canone di affitto è inferiore alla media del mercato. Ciò fa il paio con gli ulteriori obiettivi – correlati – di favorire la proprietà immobiliare da parte dei meno abbienti e di migliorare le condizioni di vita in tutti gli alloggi pubblici, spesso fatiscenti e infestati da insetti. Questi ultimi sono gestiti dalla New York City Housing Authority (NYCHA) e danno un tetto a circa 400.000 newyorkesi.
Rimanendo in tema di povertà, l’ultimo sostanzioso capitolo riguarda la situazione dei senzatetto: le autorità cittadine si sono infatti impegnate ad ampliare l’accesso ai shelters (rifugi per senza fissa dimora). Come? Abbattendo i cosiddetti “silos” tra le varie agenzie pubbliche e private che si occupano di alloggi. La principale tra queste è il Dipartimento dei Servizi per i Senzatetto, a capo di una rete di shelters che complessivamente ospitano circa 46.000 persone in tutti e cinque i boroughs.
A esso si affiancano una serie di organizzazioni locali che forniscono un tetto a circa altre 10.000 persone, che comprendono vittime di abusi domestici e adolescenti scappati di casa.
Tuttavia, solamente i senzatetto ospitati in uno shelter del Dipartimento riuscivano a beneficiare delle importanti agevolazioni per l’affitto, mentre agli altri era di fatto precluso l’accesso all’edilizia pubblica e/o sovvenzionata. Con il nuovo piano del sindaco Adams, tutti i senza tetto diventeranno idonei. Come riporta il New York Times, un’analoga iniziativa ha permesso alla città di Houston di togliere dalla strada circa 25.000 senzatetto in più.
Housing cannot be a privilege in NYC.
We’ve made a housing plan rooted in compassion by building it with the inputs of all different New Yorkers — renters, seniors, families, owners and people who’ve been through homelessness.
Read the blueprint now: https://t.co/2JYu79IX38 pic.twitter.com/MAAqYE4xyi
— Mayor Eric Adams (@NYCMayor) June 14, 2022
Complessivamente, nel bilancio municipale recentemente approvato City Hall ha già messo da parte 5 miliardi di dollari per i prossimi 10 anni in spese abitative. Una cifra notevole, che però è di gran lunga inferiore ai 4 miliardi all’anno promessi da Adams in campagna elettorale. E che non è detto verrà interamente spesa, data la mancanza di organico qualificato a disposizione degli uffici cittadini.
“Oggi è un nuovo giorno per gli alloggi a New York“, ha affermato Adams sul tetto del Breaking Ground, un ex hotel riadattato a centro di accoglienza per poveri, situato nel quartiere Dumbo di Brooklyn. “Abitazioni sicure, stabili ed economiche non possono essere un privilegio – ma sono fondamentali per la mia visione di una città prospera e inclusiva. Abbiamo ascoltato e parlato con i newyorkesi che sono stati colpiti dalla crisi abitativa nella nostra città, e oggi annunciamo il piano più completo nella storia di New York”.