Non tutti i turisti si spingono fino al Wagner Park, oasi verde a sud di Manhattan, angolo di quiete da cui scorgere orizzonti atlantici e il profilo di Miss Liberty. La zona è quella di Battery Park City, da cui partono i traghetti turistici per Ellis Island e, poco più in là, quello arancione che trasporta i pendolari di Staten Island.
Qui, costeggiando la foce dell’Hudson, si respira aria di mare. Brezza che rinfranca, che concede una tregua dal
caos frenetico della poco distante Wall Street. Ma c’è il rovescio della medaglia. Questo luogo soffre una minaccia seria, quella di inondazioni e mareggiate. Quanto downtown Manhattan abbia sofferto le sferzate atlantiche è nei ricordi di tutti. Le immagini dell’uragano Sandy hanno fatto il giro del mondo. Wagner Park all’epoca è stato risparmiato dalla violenza del maltempo, ma fino a quando?
Così la Battery Park City Authority ha un progetto che prevede di salvare il quartiere dalle future inondazioni. Idea che si sta facendo concreta e che comprende il sollevamento del parco di un minimo di tre fino a
sei metri. Da quest’estate ad agosto, e per due anni, Wagner Park chiuderà a turisti e residenti: dovrà essere
completamente ricostruito a partire dall’area di fronte al Museum of Jewish Heritage, fino all’iconico Pier A e Bowling Green Plaza. Verranno realizzate pareti interrate di protezione e cancelli ribaltabili da innalzare in caso di tempesta. Un investimento da centinaia di milioni di dollari che non piace a tutti, ma che si integra con il piano generale del Lower Manhattan Coastal Resiliency.
Secondo le previsioni, durante future tempeste l’acqua potrebbe salire di molto, ecco perché nella sede del Wagner Park verrà realizzata una nuova struttura a tre livelli, con ristorante, una sala comune e un rooftop accessibile al pubblico. Il progetto di protezione di Lower Manhattan è, tuttavia, molto più ampio. Comprende anche l’East River Park, con la realizzazione di un nuovo muro di protezione. L’anno prossimo cominceranno anche i lavori più a Nord, fino a Tribeca: verranno investiti 630 milioni di dollari per realizzare una barriera continua di protezione della città.
Sandy, dunque, ha davvero segnato la svolta. Sono trascorsi quasi dieci anni dall’uragano che ha provocato allagamenti e black out, ma, soprattutto, cento vittime e danni per 70 miliardi di dollari in una dozzina di Stati. I cambiamenti climatici non promettono nulla di buono dal punto di vista di uragani e inondazioni. La prevenzione diventa, dunque, prioritaria, a costo di rinunciare, per un paio d’anni, a uno degli angoli di pace più amati dai newyorkesi.
Ma anche dagli italo-americani perché è proprio qui, di fronte al Museum of Jewish Heritage, che nell’ottobre 2020 è stata inaugurata dall’allora Governatore Andrew Cuomo la statua dedicata a Madre Cabrini, ovvero Maria Francesca Xavier Cabrini, arrivata a New York nel 1889 per aiutare i migranti italiani, raffigurata a bordo di una barca di carta rivolta verso la Statua della Libertà, simbolo di speranza e coraggio.