Voleva uccidere tutti i neri. Era arrivato armato fino ai denti. Ha guidato per ore percorrendo centinaia di chilometri dalla cittadina di Conklin per compiere una strage premeditata e pianificata.
Ha lasciato in rete un manifesto di oltre 180 pagine nel quale si dice preoccupato dal rischio del “great replacement” che vede minacciata la sopravvivenza della popolazione bianca sopraffatta e superata dalle altre razze che la sostituiranno. Descrive il suo piano nei particolari e lo mette nel web poco prima di entrare in azione, facendo riferimento anche ai precedente massacri razzisti avvenuti in Nuova Zelanda, dove Brenton Tarrant ha ucciso 51 persone in una chiesa nel 2019, ma anche a quelli di Pittsburg ed El Paso nel 2018.
Payton Gendron è un ex studente di appena 18 anni. Si definisce un fascista, un suprematista bianco e un razzista. L’FBI sta indagando per vedere se sia legato anche al terrorismo interno e internazionale e per capire, nel caso, come abbia fatto a radicalizzarsi. Ma anche per scoprire se la strage ha i requisiti del crimine dettato dall’odio razziale.
Payton vuole uccidere il maggior numero di neri possibile. Quella è la sua missione. Un anno fa ha avuto seri problemi disciplinari a scuola che vennero riportati alla polizia, ma non ha incontrato alcuna difficoltà a comprare a Filadelfia il fucile semi automatico che ha poi modificato per dotarlo di un caricatore più capace che ha scaricato sulle innocenti vittime di Buffalo. Ha sparato a sangue freddo a tutti coloro che gli si sono presentati di fronte. Ha scelto il supermercato Tops di Buffalo, perchè sapeva che a quell’ora del pomeriggio sarebbe stato affollato.
Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, Gendron è arrivato nel Tops Friendly Market di Jefferson Avenue poco dopo le 14:30 con indosso un giubbotto antiproiettile e un fucile AR-15 e ha sparato contro indifferentemente contro clienti e personale.
Gendron è già comparso in tribunale, dove si è dichiarato non colpevole dell’accusa di
omicidio di primo grado. Il giudice, per lui, non ha fissato alcuna cauzione, e resterà quindi in prigione fino allo svolgimento del processo.

Con indosso la mascherina e una divisa bianca stile medico, il ragazzo ha pronunciato poche parole in aula, rispondendo “no” al giudice che gli ha chiesto se si potesse permettere un avvocato e, calmo e pacato, ha detto: “Capisco le accuse che mi vengono mosse”
L’attentato è stato trasmesso in diretta sul suo profilo Twitch, dove si può notare la cruda uccisione di una donna freddata alla testa mentre esce dal supermarket.
Dalle stesse immagini si nota poi il numero 14 impresso sul fucile con cui ha agito: un numero che probabilmente si riferisce allo slogan neonazista delle 14 parole. Sull’arma anche la scritta ‘nigger’, la N-word impronunciabile negli Stati Uniti.
Subito dopo l’aggressione, le forze dell’ordine locali e la SWAT hanno isolato la strada, affollata di curiosi, circondando la scena del crimine e il parcheggio con il nastro giallo. Il supermercato si trova a circa 3 miglia a nord del centro di Buffalo, in un quartiere residenziale dove l’82% degli abitanti sono di colore. Per il presidente Joe Biden si tratta di “un atroce atto di terrorismo interno”. Per la governatrice di New York Kathy Hochul, ” i social hanno una responsabilità seria su quanto sta avvenendo e su quello che permettono possa circolare sulla rete….devono vigilare”
Ma la recrudescenza di questi atti e l’effetto contagio della teoria del complotto contro i bianchi che rischiano di diventare minoranza esaltato dal “Great Replacement” sembra essere riconosciuta da 1/3 degli Americani che hanno risposto ad un recente sondaggio .
È questo volto dell’America spesso silenziosa ma che spara, quello che preoccupa di piu.