Un gran giurì federale ha accusato il 62enne Frank James di terrorismo e altri reati in quanto presunto autore dell’attentato alla metropolitana di New York dello scorso 12 aprile.
Secondo gli inquirenti, James avrebbe lanciato due granate lacrimogene e sparato ai passeggeri di un treno della linea N in arrivo alla stazione 36th Street di Brooklyn, provocando una ventina di feriti per poi dileguarsi nel nulla.
Dopo una caccia all’uomo durata 30 ore, James è stato rintracciato e arrestato il giorno successivo dal NYPD nell’East Village di Manhattan, grazie alla segnalazione di alcuni passanti.
Sul capo dell’afroamericano pendono ora accuse gravissime: dal terrorismo all’atto di violenza su un mezzo di trasporto pubblico, così come l’impiego di arma da fuoco durante un crimine violento. Qualora la Corte distrettuale per il distretto orientale di New York ritenesse James colpevole di terrorismo, è verosimile che gli venga comminato l’ergastolo.
Negli ultimi mesi James aveva già attirato l’attenzione su di sé pubblicando numerosi post sui social media in cui offendeva i senza tetto di New York e il neo-sindaco Eric Adams. Nato nel Bronx, il sospettato ha recentemente abitato anche a Filadelfia e Milwaukee, per poi tornare nella sua città nativa sull’Hudson.