A sei mesi dall’istituzione dell’obbligo vaccinale per insegnanti ed operatori scolastici newyorkesi, c’è ancora chi mente sul proprio status per evitare le inoculazioni.
Secondo un’indagine interna alle scuole locali, dozzine di impiegati avrebbero fornito documenti falsi. Questi sono stati messi in congedo, nonostante le proteste del sindacato United Federation of Teachers.
“Le vaccinazioni fraudolente non sono solo illegali, ma compromettono anche la migliore protezione che le nostre scuole hanno contro il COVID-19: le vaccinazioni universali per gli adulti”, ha sostenuto il portavoce Nathaniel Styer. “Ci siamo impegnati immediatamente per mandare questi impiegati, che sono meno di 100, in congedo non pagato.”
L’obbligo di vaccino, che è partito proprio dagli insegnanti nel novembre scorso, si è poi diffuso fino ad includere tutti i dipendenti pubblici. A partire dall’inizio della campagna, è stata una delle clausole principali richieste dall’ex sindaco Bill de Blasio per permettere il ritorno in presenza delle classi.
Lui, come molti dei genitori, lo considerava un passo fondamentale per il ritorno alla normalità in città. Il sindaco aveva anticipato: “Dovremo essere molto duri purtroppo: se un dipendente pubblico di New York non è vaccinato, ci saranno conseguenze”.
Nonostante l’avvertimento, l’United Federation of Teachers considera quest’azione disciplinare una violazione, poiché non è stata preceduta da un’udienza. Questo violerebbe l’accordo contrattuale firmato da entrambe le parti.
L’organizzazione, che include la maggior parte degli educatori newyorkesi, ha parlato di 82 membri, avvisati solo una settimana fa della punizione decisa per loro dal governo locale. I portavoce hanno poi definito la sospensione come una mossa “arbitraria e capricciosa, un eccesso di potere discrezionale”.
I casi di sospetta frode da parte dei lavoratori, per cui non è ancora stato reso pubblico alcun tipo di prova, rimangono comunque una percentuale minima degli oltre 142.000 impiegati degli istituti nei cinque distretti.