New York lancia una campagna per attirare i residenti Lgbtq della Florida colpiti dalla legge ‘don’t say gay’, che vieta alle scuole di tenere lezioni sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere e che il governatore Ron DeSantis ha difeso sostenendo che “ci si assicurerà che i genitori potranno mandare a scuola i loro figli per ricevere un’istruzione e non un indottrinamento”.
“Vi vogliamo qui a New York”, dice Eric Adams, rispondendo all’iniziativa del repubblicano. Il motivo di questo impegno è dato dal fatto che la legge della Florida possa rappresentare un’occasione per New York, che di recente ha visto fuggire verso lo stato del sud molti residenti attirati dalle temperature miti e soprattutto da un fisco più amico con tasse decisamente più basse.
New York, secondo i dati registrati dalla metà del 2020 alla metà del 2021, è stata infatti la metropoli statunitense con il maggior calo di residenti, con lo U.S. Census Bureau che ha quantificato in 328.000 i residenti che hanno lasciato i cinque borough per trasferirsi altrove. Spesso si tratta di traslochi in qualche sobborgo vicino all’area metropolitana newyorkese, che conta in totale 18.867.000 abitanti, ma sono sempre meno rari trasferimenti radicali più a sud, in Texas o Arizona o, per l’appunto, nella rivale Florida.