Il teatro è il MoMA di New York, il set il salotto di casa Ralph Lauren con vista su Central Park. L’82enne stilista americano da oltre 50 anni in carriera, è tornato a sfilare in presenza per la prima volta dall’inizio del Covid con un pensiero rivolto al dramma dell’Ucraina.
“Quando ho cominciato a pensare alla collezione non c’era la guerra in Ucraina. La tragedia e la devastazione a cui assistiamo oggi era inimmaginabile”, ha detto Lauren, figlio di ebrei ashkenazi emigrati negli Usa dalla Bielorussia. Allora, tutto quello che lo stilista e i suoi collaboratori avrebbero voluto comunicare era all’insegna della speranza e della rinascita dopo la pandemia: ed ecco dunque la nuova linea che ha sfilato davanti al sindaco Eric Adams: “Sono qui per rendere omaggio al pionieristico lavoro di Ralph Lauren e mandare il messaggio che #NYCisBack”, ha twittato dopo lo show il primo cittadino.

Tra gli invitati le attrici Jessica Chastain e Lily Collins, ma anche Jeremy Strong di “Succession” e Rachel Brosnahan di “Marvelous Mrs. Meisel”, mentre Janelle Monáe che aveva chiuso con una elettrizzante “Let Face the Music and Dance” l’ultima passerella di Lauren al Ralph Club due anni e mezzo fa, stavolta si è mischiata al ristrettissimo pubblico per applaudire tanti pezzi classici come quelli dell’insieme con cui Gigi Hadid ha aperto la sfilata: maglione col monogramma infilato nei pantaloni con la piega in stile Annie Hall e una borsa Ricki oversize.
Tanto bianco e tanto nero con pennellate rosse per un tocco di romanticismo. Una sezione per il dopo-sci ha mixato il maglione Fair Isle con la gonna lunga fino a terra mentre altri look hanno reso omaggio alla passione di Ralph per i cavalli. Il finale da sera è stato un inno a New York con un abito colonna nero da cui lo skyline della città si è stagliato nel ricamo in cristalli dei suoi iconici grattacieli.

Nel cast multigenerazionale Shalom Harlow, Letitia Casta e Tyson Beckford, il volto di molte campagne Polo anni ’90, hanno accompagnato nuove e nuovi venute, prima di arrivare all’ultima uscita dell’italiana Vittoria Cerreti in un tuxedo nero, in testa il berrettino degli Yankee e il giubbotto ‘varsity’ appoggiato su una spalla: un omaggio alla squadra di baseball amata dai newyorchesi che è di casa nel Bronx, il quartiere di New York dove l’allora Ralph Lipschitz nacque in relativa povertà e da cui partì per la sua lunga carriera nel mondo della moda.
La visione di Lauren, ispirata ai miti del West e dell'”old money”, si è allargata durante la pandemia e la scorsa settimana lo stilista ha lanciato una collezione capsule co-ed ispirata agli abiti indossati dagli studenti di due storici college afro-americani di Atlanta, Spelman e Morehouse: un modo di rivisitare lo stile preppy delle scuole Ivy League e al tempo stesso il sogno americano, stavolta all’insegna dell’inclusione.