Una volta c’erano i Warriors. Lì, a Coney Island, luogo d’altri tempi lambito da un oceano freddo e opaco. Alla fine degli anni ’70 la gang dei guerrieri di quell’angolo di Brooklyn veniva celebrata da Walter Hill in un film che ancora oggi è storia. Girato per lo più negli studi di Astoria e nel Bronx, aveva il cuore proprio lungo quelle strade ampie in cui ancora oggi capita di incrociare motociclisti che di cattivo hanno solo l’apparenza e di gang il ricordo.

Coney Island è invece, prevalentemente, luogo per famiglie. Lo è almeno dal 1903, grazie al suo Luna Park e al Deno’s Wonder Wheel Amusement Park. Poi sono arrivati anche l’Acquario, altre attrazioni, gli hot dogs di Nathan’s, con la gara del 4 luglio a chi ne mangia di più. La pandemia ha congelato quest’area, celebrata in qualche modo anche dal poeta Lawrence Ferlinghetti, recentemente scomparso, nel suo libro A Coney Island of the Mind: 48 poesie dedicate ad emozioni che appaiono come un luna park dell’anima.

Un lungo inverno, durato ben 18 mesi quello che si è abbattuto sul lungomare di Brooklyn. Chiuso per covid. Blindato ai sorrisi. La “Ruota delle meraviglie” sfondo dell’omonimo film di Woody Allen è rimasta immobile come non è mai avvenuto da cento anni, il silenzio è stato rotto solo dal garrito dei gabbiani, dal fruscio del vento. Ma adesso la magia sta tornando a far rivivere lo storico parco giochi. Lentamente. Con cautela. Il covid impone ancora restrizioni e dunque per un po’ potrà accedere solo il 30 per cento dei visitatori rispetto alla capienza consentita, un migliaio di persone per volta. Ma è un primo passo, un ritorno alla vita. E per questa riapertura c’è chi sorride anche in Italia, perchè Cyclone, la montagna russa in legno che abbiamo visto in tanti film e videoclip musicali, è stata rimessa a nuovo dalla Zamperla, di Altavilla Vicentina, azienda da decenni leader nel settore. I tecnici della Zamperla hanno lavorato per cento giorni al restyling del Luna Park di Coney Island, realizzando ed installando nuove attrazioni e giostre, ma anche uno studio affidato a uno psichiatra e a un professionista di parchi giochi. Ed è emerso che si, negli anni ’30 un giro sul Cyclone regalò ai newyorchesi un sorriso dopo la Grande Depressione: i sorrisi e le belle emozioni possono curare le anime provate.

E siccome la speranza è che succeda lo stesso dopo la pandemia, a Coney Island sono stati riservati 500 braccialetti per medici, infermieri e personale sanitario: un pass gratuito per dire grazie a chi ha sacrificato questi mesi per curare gli altri. Ma la pandemia è ancora faccenda attuale, non domata, così ci saranno sistemi innovativi, basati sull’intelligenza artificiale, per prevenire assembramenti e garantire i più elevati standard di sicurezza. Mascherine e distanziamento restano obbligatori.

Chiuse dal 19 ottobre 2019, dunque, le attrazioni sono tornate a vivere venerdì 9 aprile 2021. Per ora il parco divertimenti sarà aperto solo nei fine settimana, poi, dal Memorial Day, sette giorni su sette fino a settembre. Una boccata d’ossigeno anche per tutti i negozi e ristoranti del lungomare. Certo, probabilmente non tutti gli eventi che hanno caratterizzato le estati di Coney Island non potranno essere riproposti ancora per un po’, ma chissà se per l’estate qualcosa in più si potrà fare.

Intanto, in chiusura, torniamo in Italia. C’è un secondo orgoglio tricolore in questa storia di rinascita. Il New Yorker ha voluto festeggiare la riapertura di Coney Island con una copertina firmata dal fumettista e illustratore bresciano Lorenzo Mattotti. Ritrae un bacio tra un uomo e una donna, volteggiano felici su una giostra, sullo sfondo c’è la Wonder Wheel. Colori caldi e gioia, insomma, per un luogo da calpestare e assaporare, tra la passerella in legno, la spiaggia ampia e fine, e il lungo pontile, in cui qualcuno pesca ancora. Coney Island e il suo antico Luna Park sono anche tutto ciò che li circonda. Come quel lungomare, dove i bambini fanno volare gli aquiloni.