Il maestro delle cerimonie Mico Delianova Licastro, presidente del team di pianificazione dell’evento, introducendo il programma ha detto che non solo abbiamo ricordato il “sommo poeta” che ci ha regalato la Devine Comedy, ma anche il 160 ° anniversario dell’Unità d’Italia.
Nel corso del programma i versi danteschi della Commedia Divina e altri scritti sono stati letti dagli studenti della Scuola d’Italia G. Marconi e dal Prof.Luigi Ballerini, studioso dantesco, poeta, scrittore e traduttore.
Joseph Sciame, presidente del Board of Directors dell’IHCC, ha dichiarato: “La nostra celebrazione del Dante Day è il primo di numerosi eventi che stiamo pianificando per il 700 ° anniversario di Dante, che culminerà a Ottobre, mese dedicato alla promozione del retaggio e alla cultura italiana. E’ dal 1966 che la nostra associazione ha creato eventi a tema con l’obiettivo di celebrare molti aspetti del patrimonio e della cultura italiana. Con il padre della lingua italiana come protagonista, non c’è festa migliore di Dante 700! ”
Il Prof. Anthony Tamburri, presidente del Comitato della Società Dante Alighieri di New York, ha dichiarato: “700 anni possono essere passati, eppure gran parte degli scritti di Dante Alighieri rimangono pertinenti oggi come lo erano quando li scrisse. Il suo lavoro continua a oltrepassare i confini dell’arte, della cultura e della politica”.
Mico Delianova Licastro, proponente del Dante Day a New York e presidente del team organizzativo dell’IHCC, ha dichiarato: “Sono cresciuto in Italia studiando Dante a scuola e leggendo la sua Divina Commedia su un grande libro in edizione speciale con l’illustrazione di Gustavo Doré, un regalo di compleanno dei miei genitori. Lavorare con i miei colleghi dell’associazione a questo primo evento Dante 700 è un privilegio personale molto speciale”.
Il messaggio del Console generale aggiunto Silvia Limoncini: “Celebrare il 700 ° anniversario della morte di Dante a New York sottolinea, ancora una volta, la straordinaria importanza di Dante nella cultura, nella lingua e nell’arte italiane, pilastri del nostro grande soft power. Il Consolato Generale d’Italia a New York, insieme all’Istituto Italiano di Cultura e sotto il coordinamento dell’Ambasciata d’Italia a Washington, partecipa ai numerosi eventi commemorativi organizzati dalla Rete diplomatica e consolare italiana nel mondo per celebrare il genio di Dante e il suo fondamentale contributo alla nostra diplomazia culturale. Ringraziamo di cuore il Comitato Italiano per i Beni e la Cultura di New York che ha organizzato questo evento, che ha uno straordinario significato simbolico, soprattutto durante l’anno dedicato all’Anniversario dei 160 anni di relazioni diplomatiche tra Italia e Stati Uniti, a riprova che l’italiano e le comunità italo-americane a New York condividono un forte e vibrante legame con la sua storia, lingua e cultura”.
Il Ministro della Cultura italiano Dario Franceschini in un messaggio di congratulazioni indirizzato al Sig. Mico Delianova Licastro, presidente del Comitato per la pianificazione della Giornata Dante dell’IHCC, ha dichiarato:
“… Egregio Presidente Licastro, celebrare Dante significa riconoscere il carattere universale del padre della lingua italiana, la cui opera è amata e tradotta in tutto il mondo. La vostra cerimonia al monumento dedicato al Sommo Poeta al Lincoln Center di New York, oltre a dimostrare quanto sia forte il legame della comunità italiana con le proprie origini, ha la capacità di ricordare, in una delle grandi metropoli del nostro tempo, il valore dell’opera dantesca. Ciò avviene in un anno particolare, in cui ricorrono i settecento anni dalla morte di Dante e i centosessant’anni dall’Unità d’Italia. Qui è importante ricordare che la celebrazione dei seicento anni dalla nascita di Dante Alighieri fu la prima, vera grande ricorrenza unitaria: nel 1865, ad appena quattro anni di distanza dalla proclamazione del Regno d’Italia, sorsero ovunque monumenti dedicati al Sommo Poeta. Dante, dopo secoli di dimenticanza, fu immediatamente sentito come un potente simbolo identitario e come tale fu ricordato. Oggi, a 160 anni dall’Unità d’Italia, celebriamo i settecento anni dalla morte di Dante, nel nome dell’universalità della sua prosa e dei suoi versi. E che questo avvenga anche a New York, grazie all’opera del Comitato per il Dantedì da Lei presieduto, non può che essere motivo di orgoglio. Nel porgere i miei personali saluti a tutti voi, auguro pertanto ogni successo alla vostra giornata nel segno di Dante.”