Andrew Cuomo ci ripensa e riapre i cinema. Lo ha comunicato in una conferenza stampa oggi, lunedì 22 febbraio, annunciando che dal 5 marzo le sale potranno di nuovo ospitare gli spettatori con una capienza massima del 25%.
Un sospiro di sollievo, seppur coperto dalla mascherina, per Hollywood e per l’industria cinematografica, che proprio a New York ha il suo secondo mercato del Paese dietro soltanto a quello di Los Angelese. Il Covid-19 lo ha messo in ginocchio e, secondo quanto riportato dal New York Times, il proprietario di Regal Cinemas, la seconda più grande catena di multisala negli Stati Uniti, ha chiuso temporaneamente i suoi locali.
Ma c’è di più. L’AMC, la catena cinematografica numero uno al mondo, sembra essere addirittura prossima alla bancarotta. Non solo i cinema, ma tutto il mondo dello spettacolo soffre. I teatri della città sono chiusi dalla metà marzo e Broadway è irriconoscibile, completamente deserta.

La decisione di Cuomo arriva dopo le dure critiche ricevute i giorni per aver scelto con un’ordinanza di riaprire bar e palestre, tenendo invece chiuse le sale di proiezione fino al 26 marzo. Questo nonostante i numeri della pandemia, complice anche l’efficiente piano vaccinale messo in piedi dall’amministrazione centrale, stiano progressivamente migliorando.
Mascherine obbligatorie e posti a sedere assegnati per garantire un adeguato distanziamento sociale. Tutto si svolgerà come nel resto dello Stato, dove i cinema sono già aperti da alcuni mesi. Dall’ordinanza dello scorso ottobre, Cuomo aveva infatti impedito soltanto alle sale di New York City di continuare con il regime di chiusura forzata, temendo che la frenesia della “città che non dorme mai” potesse far aumentare i contagi in modo esponenziale.

In quel momento, la motivazione portata avanti dal governatore consisteva nel fatto che i cinema fossero stanze chiuse contenenti per ore decine di persone, nelle quali il ricircolo dell’aria sarebbe stato complicato. Ora, le nuove disposizioni prevedono che, prima della riapertura, i proprietari si debbano dotare di nuovi, o quantomeno migliori sistemi di filtrazione, che dovrebbero impedire al virus di ristagnare e infettare gli spettatori.
La National Association of Theater Owners ha commentato la riapertura sottolineando come New York City sia “un importante mercato per il cinema negli Stati Uniti. La riapertura dà fiducia ai distributori cinematografici nell’impostare e mantenere le date di uscita dei film nelle sale ed è un passo importante per la ripresa dell’intero settore”. “Non vediamo l’ora di espandere la capacità dal 25% al 50% – ha continuato – così che i cinema possano funzionare in modo redditizio”.