Dopo un primo mese abbastanza lento, il ritmo delle vaccinazioni contro il coronavirus sta accelerando a tal punto punto che New York City e altri luoghi dello stato si aspettano di esaurire la loro scorta di dosi già la prossima settimana, hanno detto vari funzionari venerdì, come riportato dal New York Times. Giovedì scorso, per esempio, il Mount Sinai Health System, una delle più grandi reti ospedaliere della città, è stato costretto ad annullare molti appuntamenti per la vaccinazione di pazienti anziani, poichè le dosi che doveva ricevere non sono arrivate.
Northwell Health, il più grande fornitore di servizi sanitari dello stato, ha affermato di aver quasi smesso di schedulare nuovi appuntamenti per i prossimi giorni, a causa della sua offerta limitata. Anche al di fuori della città, in quasi ogni contea, le scorte di vaccini sono durate solo fino al weekend. Il sindaco Bill De Blasio aveva avvertito su Twitter che ciò si sarebbe verificato.
I funzionari statali hanno fatto sapere questa settimana di essere sempre più preoccupati per la fornitura del vaccino, implorando i funzionari federali di aumentare il numero di dosi che inviano ogni settimana. Il governatore Andrew Cuomo ha detto che lo stato ne riceve solo circa 300.000 a settimana; e anzi, ha addirittura indicato che la fornitura settimanale dello Stato sarebbe stata ridotta a 250.000. Circa 100.000 di questo totale sono destinati a New York City.
Tale sentimento è comune a tutti gli USA: in tutto il paese, i governatori hanno espresso frustrazioni simili, specialmente da quando i funzionali sanitari federali hanno dato il via per la vaccinazione degli over 65, rendendo ammissibili alla vaccinazione decine di milioni di persone in più. Secondo quanto è stato detto durante il weekend, a partire da questa settimana gli stati dovrebbero iniziare a ricevere un numero maggiore di scorte. Ma bisogna vedere se accadrà.
Insomma, non ci si è coordinati bene. Due dei motivi principali per cui ora la città necessita di scorte maggiori sono l’apertura di nuovi siti sanitari per la somministrazione del vaccino e l’aumento del numero di persone che possono ora ricevere il vaccino (esteso a categorie A1 e B1).
Nonostante l’apertura di quei nuovi siti, la fornitura di dosi è iniziata a diminuire, e molti ospedali avevano iniziato solo di recente a vaccinare i loro pazienti. New York City ha riferito di aver ricevuto 800.500 dosi, di cui 337.518 vaccini. Ma circa 100.000 delle dosi ricevute sono state destinate alle case di cura, e circa 200.000 sarebbero state utilizzate come seconde dosi. Quindi, il numero effettivo destinato a chi deve ricevere la prima dose è inferiore rispetto a prima. Inoltre, la città ha aumentato il suo tasso di vaccinazioni giornaliere: dal lunedì al giovedì di questa settimana, le dosi somministrate sono state quasi 120.000.
“Il problema di adesso è che non abbiamo abbastanza dosi per tenere il passo con i primi appuntamenti, per non parlare dei secondi appuntamenti” ha detto venerdì De Blasio. Per il primo mese della campagna di vaccinazione a New York, Cuomo aveva limito l’eleggibilità in gran parte agli operatori sanitari e ai residenti delle case di cura, portando le vaccinazioni a procedere più lentamente del previsto. Molte dosi sono rimaste inutilizzate nei congelatori per settimane. Ma, dopo aver ricevuto pressioni per accelerare il processo, Cuomo ha ceduto, aprendo l’ammissibilità a una vasto numero di dipendenti del settore pubblico, lavoratori essenziali e chiunque abbia più di 65 anni. In pochi giorni, il numero di newyorkesi era più che raddoppiato. Dunque sono aumentate le persone “idonee” al vaccino, ma non le scorte. Secondo Cuomo e altri funzionari dello stato di New York, la colpa è del governo federale: nonostante lo stato abbia la possibilità di soddisfare il numero richiesto di vaccini, il governo non gliene manda abbastanza, anche se la disponibilità non gli manca.
In una certo senso, non è poi una sorpresa che i residenti della Grande Mela non riescano a prendere un appuntamento: circa 2,5 milioni di residenti di New York City – o quasi il 40% della popolazione adulta della città – sono attualmente idonei a ricevere il vaccino. Venerdì, il sindaco de Blasio ha detto che la città aveva “meno di 186.000 dosi rimanenti per la prima delle due somministrazioni”. Bisogna quindi procedere con lentezza, e assicurarsi, in primis, che ci siano abbastanza dosi per chi deve completare la seconda, così non si rischia di lasciare il processo “a metà”. Ma in tutti gli USA il supply è basso, e con l’arrivo della variante più contagiosa dallo UK, questo fa veramente paura.