Domenica è andata in fiamme la storica chiesa, Middle Collegiate Church, nell’East Village; giovedì notte un gruppo di palazzi a Richmond Hills, nel Queens. In totale, oltre 300 pompieri hanno risposto alle chiamate di emergenza, e in 7 sono rimasti feriti. Entrambi gli incendi sono scoppiati nel cuore della notte, attorno alle 4 di mattina, e sono stati causati da malfunzionamenti degli impianti di elettricità.
La chiesa, localizzata sulla Seconda Avenue e la East 7th Street, era uno dei simboli più rinomati e storici del quartiere: costruita nel 1892, era il punto di ritrovo per la vibrante comunità dell’East Village, e la congregazione era “aperta a tutti”, indipendentemente dall’orientamento sessuale, etnia, e così via. L’incendio è iniziato al primo piano del palazzo accanto, che fortunatamente era disabitato, ma in poco tempo le fiamme, che abbracciavano tutto l’angolo di 7th street, hanno divorato la chiesa. Sia i rosoni sia la sacrestia hanno subito notevoli danni.
I pompieri sono arrivati dopo soltanto 3 minuti, e grazie all’arrivo tempestivo di altre unità, sono riusciti a limitare i danni ai due palazzi interessati. Oltre 100 operatori sono stati necessari per tenere a bada l’incendio, e ben 4 sono rimasti feriti. La causa è stata un malfunzionamento del sistema di elettricità nel palazzo disabitato.
“All’arrivo abbiamo visto un forte incendio nell’edificio all’angolo sulla East 7th Street”, ha detto John Hodgens, assistente capo dell’FDNY, riporta ABC. “Ed abbiamo trasmesso rapidamente ulteriori allarmi per ottenere più aiuto. Sapevamo che sarebbe stata una grande operazione. Il fuoco si era esteso nella chiesa sulla 2nd Avenue e anche in un altro edificio sulla 7th Street. Avevamo tutte le nostre unità in posizione e siamo stati rapidamente in grado di contenere le fiamme a quella zona”.
Questo “blocco” dell’East Village soffre da anni. Nel 2015, dall’altro lato della strada, si verificò un’esplosione di gas, che danneggiò i palazzi sul lato ovest della Seconda Avenue; mentre a Febbraio del 2020, proprio accanto alla chiesa, era andato in fiamme un cafè, che tuttora è chiuso a causa dei danni riportati. L’East Village è uno dei quartieri più antichi di NYC, la maggior parte dei suoi palazzi sono stati costruiti negli anni ‘20, e gli incendi non sono una rarità. Gli impianti sono vecchi, i radiatori nelle case raggiungono temperature eccessive, e le lavatrici, che spesso sono nel seminterrato e condivise dagli inquilini del palazzo, tendono ad essere sovraccaricate.

Nel Queens, invece, i danni sono più estesi. L’incendio di giovedì notte ha interessato vari palazzi, sia residenziali sia commerciali, e la causa non è ancora stata identificata, ma si sospetta che sia legata agli impianti del palazzo. Ci sono volute oltre 3 ore e ben 200 pompieri per contenere le fiamme, che hanno causato 3 feriti oltre ad aver dislocato 40 residenti. L’origine pare sia rintracciabile ad un palazzo a 109-2 Jamaica Avenue.
Come anticipato, la Grande Mela soffre da anni a causa di incidenti di questo tipo. Negli anni ‘70, il borough del Bronx ha subito danni a causa degli incendi, e secondo le statistiche della FDNY, Fire Department of New York, si verificano circa 2.200 incendi al mese, un numero esorbitante. Brooklyn ha il maggior numero di incendi strutturali a New York City, circa 650 al mese; ma il distretto ha anche il tempo di risposta FDNY più rapido: circa 4 minuti.
La “colpa”, quando non si tratta di un semplice incidente causato dalla distrazione del singolo, è imputabile alle strutture dei palazzi, e le relative misure di sicurezza. I proprietari spesso non forniscono gli appartamenti con le precauzioni necessarie. Un esempio sono gli allarmi antincendio, che funzionano o troppo bene, o troppo male. Moltissimi residenti di NYC, infatti, levano le batterie, per evitare che il sistema inizi a suonare “senza motivo”. Spessissimo capita che gli allarmi suonano ogni volta che si cucina, appena si crea un po’ di fumo e, per evitare ciò in tanti li spengono, privandosi dell’unica misura di sicurezza antincendio.

Inoltre, il fatto che l’allarme suoni non ha alcuna ripercussione in termini di soccorso. Se suona, nessuno viene avvertito, e quindi, almeno in questo senso, sono poco efficaci. Un altro grande problema sono gli elettrodomestici, come le lavatrici o lavastoviglie, che sovraccaricano i vecchi impianti di elettricità, e spesso sono la causa degli incendi. E’ proprio per questo motivo, infatti, che tantissime abitazioni, anche in palazzi più nuovi, non hanno le lavatrici in casa: gli impianti non potrebbero reggere il carico.
Infine, altri due spiegazioni per la frequenza degli incendi sono legati alla forte prevalenza del legno come materiale di costruzione, e alla stagione natalizia. Il legno, data la sua natura, è un elemento fortemente combustibile; ma, nonostante ciò, moltissime fondamenta sono a base di questo materiale, così come anche gli interni stessi di molte abitazioni. Similmente, con l’arrivo della stagione di Natale, gli alberi, sia sintetici sia veri, spesso prendono fuoco: basta pensare al rischio di addobbarli con le classiche lucine, e alla facilità con cui ciò può causare incendi. Le decorazioni sono spesso vecchie, e magari malfunzionanti: basta poco perché la loro carica elettrica causi problemi con il legno degli alberi di Natale.

Da inizio pandemia, la percentuale di incendi non è cambiata rispetto agli anni passati, fenomeno che è in un certo senso paradossale: se le persone sono quasi sempre a casa, come mai gli incendi non sono in diminuzione? Certo non è facile rinnovare interi impianti in un palazzo, ma dal momento che le cause non sono quasi mai imputabili ad incendi dolosi, i proprietari di queste strutture dovrebbero cercare di prevenire questa fenomeno, e tenere i newyorkesi più al sicuro.