Carol Pincione è nata e cresciuta a Pescara. Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Economia e Commercio, a Roma ha iniziato la sua carriera lavorativa dapprima in Deloitte & Touche, società internazionale di revisione aziendale, con contratti temporanei e, dopo qualche anno, ha intrapreso una collaborazione alle dipendenze di una banca italiana per poi lavorare stabilmente per una società di consulenza internazionale nel settore edile.
Ma noi l’abbiamo incontrata e intervistata un pomeriggio di fine estate nel suo backyard, che durante la quarantena è stato trasformato in un vero e proprio laboratorio. Qui Carol ha la sua riserva di olio d’oliva, basilico, salvia, petali di rosa, chicchi di caffè, polvere di cacao che combina e trasforma con ricette antiche e tradizionali. Continua così la nostra ricerca di strategie di adattamento virtuose alle imposizioni e ai divieti che la pandemia ci ha imposto.

Che cosa ti ha portato a New York? Come e quando sei venuta qui?
“I miei genitori italiani immigrarono in America negli anni ’60 ma successivamente decisero di rientrare in Italia per crescere i loro figli nella terra di origine e secondo le tradizioni locali. Io con il crescere, incuriosita dai racconti di mamma e papà, ho sempre desiderato avere una esperienza di lavoro e di vita negli Stati Uniti.
New York è una città con una energia unica, multietnica e dalle più varie opportunità lavorative: per un’italiana giovane con ambizioni professionali ed in cerca di un sistema lavorativo più meritocratico che clientelare, ha rappresentato la meta ideale.
Mi sono trasferita stabilmente a New York alla fine del 2008, lasciando definitivamente il mio posto di lavoro a tempo indeterminato ed un piccolo appartamento in affitto a Roma. Attualmente, dopo poco più di 10 anni a New York, lavoro come Accounting Manager per una grande azienda americana”.
Raccontaci, come hai affrontato il periodo della quarantena?
“Il periodo della quarantena è stato molto duro e stressante.
Intanto ci sono arrivata già con l’ansia dal momento che in Europa il COVID si è sviluppato prima degli USA e quindi ho vissuto con forte preoccupazioni per i miei genitori e familiari in Italia quando sono scoppiati i primi casi. Quando a Marzo la pandemia per il Covid è approdata a New York, io, mio marito e mio figlio ci siamo subito completamente isolati, sia perché timorosi per i sintomi di raffreddore/influenza che ci affliggevano sia perché, anche se si fosse trattato di una semplice influenza, abbiamo pensato che sarebbe stato meglio restare a casa per non correre il rischio di contagio. Lavarsi le mani più volte al giorno, anche per aver toccato una scatola di pasta dal supermercato, era diventata una necessità e quando ho iniziato a vedere le mani arrossate di mio figlio per l’utilizzo eccessivo di prodotti detergenti di negozio, ho iniziato a documentarmi meglio su come poter fare saponi naturali preparati in casa.
Avevo provato già una volta in passato a fare un sapone naturale seguendo le istruzioni datemi da un amico e mi era piaciuta l’idea di avere a disposizione in casa dei prodotti fatti con ingredienti di qualità e senza aggiunte chimiche o fragranze sintetiche oltre al fatto di consumare meno plastica nel quotidiano. Conducendo una vita abbastanza frenetica divisa tra un lavoro molto impegnativo ed un bimbo piccolo da accudire e crescere, non avevo avuto la possibilità o anche un motivo importante per approfondire questo interesse, nemmeno come hobby. Il lockdown mi ha certamente aiutata in questo: mi ha offerto tanto tempo in casa e mi ha anche dato l’opportunità di concentrarmi su qualcosa di nuovo ed entusiasmante che ha alleviato le mie ansie e lo stress”.

Che cosa ti ha fatto scoprire questa tua nuova avventura, e come intendi portarla avanti?
“Fare i saponi naturali mi è piaciuto sempre di più. Ho cominciato a documentarmi sulle proprietà benefiche dei prodotti naturali, a fantasticare su profumazioni delicate o intriganti degli oli essenziali, a giocare con i colori della natura… La mia passione è cresciuta di giorno in giorno e mi riempie di soddisfazioni. Ho aperto un piccolo shop online e sui social condivido questa passione o anche semplicemente amo scambiare commenti o suggerimenti, e pure offrire un esempio di come si può sviluppare creatività nascosta dalla routine”.
In pratica, se qualcuno vuole provare uno dei tuoi saponi, come fa?
“I miei saponi sono in vendita online. Il mio sito è www.bolledinatura.com e ho anche un account Instagram @bolledinatura dove condivido quotidianamente foto e video dei prodotti che preparo”.
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