Dopo ore di trattative con le amministrazioni di New Jersey e Connecticut, il governatore dello stato di New York Andrew Cuomo ha annunciato mercoledì che chiunque visiti la Tri-State Area da località con casi di COVID-19 in aumento dovrà osservare una quarantena di quattordici giorni.
La notizia giunge nella stessa mattinata in cui il database del New York Times comunica che gli Stati Uniti hanno registrato più di 35mila contagi nelle ultime ventiquattro ore, un record da aprile e il terzo dato più elevato dall’inizio della crisi.
A tre mesi dai primi lockdown e dalle prime restrizioni, l’emergenza non è ancora sotto controllo. Mentre uffici, negozi e ristoranti rialzano ovunque le serrande a impiegati e clienti, la curva è ancora in salita in oltre 20 stati, soprattutto nel sud e ad ovest come in Florida, in Arizona e in Texas. In udienza al Congresso in una delle sue sempre più rare apparizioni pubbliche, il direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, il dottor Anthony Fauci ha avvertito che le prossime settimane saranno fondamentali nella lotta al coronavirus nei nuovi focolai.
La decisione di New York, New Jersey e Connecticut si presenta come un ironico déjà-vu. Di fronte alla fuga di migliaia di cittadini dall’epicentro della pandemia, a fine marzo la task force presidenziale sul COVID-19 aveva richiesto ai viaggiatori provenienti dall’area metropolitana della Grande Mela di rimanere a casa e in auto-isolamento per quattordici giorni.
In vigore da mezzanotte, il provvedimento si applicherà alle persone “in arrivo da stati con un tasso di test positivi superiore a 10 per 100mila residenti su una media di sette giorni o da stati con una percentuale di test positivi del 10% o superiore su una media di sette giorni”.
E a proposito di ritorsioni, la pessima gestione della crisi potrebbe rimandare il benvenuto ai turisti americani nell’Unione Europea. Secondo fonti del New York Times, le nazioni europee starebbero valutando di escludere gli Stati Uniti dalla lista dei Paesi ammessi dopo la riapertura dei confini il primo luglio.
Intanto è ufficiale: la maratona di New York è stata cancellata. La competizione, che si svolge ogni anno a novembre, avrebbe festeggiato la 50esima edizione nel 2020.