124 sellers da tutta Italia, circa 300 tra agenti di viaggio e consulenti o come si dice a New York “travel advisors”. Questi i numeri che decretano il grande successo della prima edizione di Italian Luxury organizzata da Enit (Agenzia Nazionale del Turismo) in collaborazione con Virtuoso, Signature e The Travel Leader Network, principali operatori del segmento alto spendente. Oltre agli addetti ai lavori, erano presenti anche cinque destinazioni italiane che hanno colto l’occasione di mostrare eccellenze turistiche, viaggi ed esperienze tutte Made in Italy. La Basilicata, meta ben lontana dal turismo di massa, con le sue meravigliose coste sul Mar Tirreno, uno dei pochi territori della penisola dove ancora si possono trovare autenticità e tradizioni. La Puglia che, oltre ai suoi 800 chilometri di bellissima costa, si svela come terra di storia e civiltà antiche in cui resti archeologici di epoca romana e greca si uniscono a capolavori dell’architettura romanica medievale come castelli e palazzi nobiliari, quartieri storici e architettura barocca. La Toscana che, proprio in occasione di questo straordinario evento, ha annunciato alla stampa e agli acquirenti americani, l’accordo siglato tra l’ente turistico Langhe Roero e Monferrato e Toscana Promozione Turistica, proponendo itinerari che uniscono queste due aree, entrambi esempi di vera eccellenza italiana. Seminari sul tartufo, b&b a 5 stelle, paesaggi incantevoli, cantine prestigiose, giri in mongolfiera e chef stellati sono solo alcune delle offerte promosse in queste deliziose destinazioni di nicchia, che offrono ai visitatori luoghi da ammirare ma soprattutto esperienze uniche.
E proprio questo è stato il focus principale di questa due giorni di convention newyorkese. Il turismo è un segmento in continua evoluzione, infatti il modo di spostarsi e la scelta delle destinazioni sta progressivamente cambiando direzione. Per una certa fascia di turisti lanciarsi in un’avventura sportiva, dedicarsi momenti di relax in una spa immersa nella natura, accedere privatamente a musei dalla grande affluenza di pubblico, sono esigenze sempre più sentite e Italian Luxury ha fatto capire in modo chiaro e preciso che l’Italia è in grado di soddisfare questa nuova richiesta del mercato. Tra networking, business matching, marketplace, seminari e testimonianze di esperti, aziende e giornalisti di settore, hanno illustrato come il Made in Italy abbia ancora tanto da offrire. Un’occasione di scambio e di dialogo tra addetti ai lavori in merito ad uno dei settori traino della nostra economia. La popolazione ricca del mondo è stimata intorno ai 12 milioni di persone con un patrimonio di 47mila miliardi di dollari. Ed è soprattutto a loro che si è parlato ad Italian Luxury, un evento che ha saputo offrire non solo incontri e scambi ma anche intrattenimento e svago, come ad esempio la Royal Breakfast offerta dalla regione Piemonte: una colazione fatta a base di cioccolato caldo accompagnata da savoiardi, amaretti e baci di dama, proprio come la servivano alla corte sabauda. O il pranzo offerto dalla regione Puglia, dove la focaccia di Altamura è stata presentata in tutte le sue varianti. O ancora il cocktail e la cena offerti dalla regione Toscana.
Nessun dettaglio è stato lasciato al caso e infatti Maria Elena Rossi, global marketing director Enit, esprime tutta la sua soddisfazione riguardo questa prima edizione: “non eravamo certi di riuscire a coinvolgere in modo efficace le tante realtà che ruotano intorno a questo settore che per l’Italia è davvero fondamentale. E invece davvero in tanti hanno risposto con grande entusiasmo. Abbiamo selezionato solo eccellenze. Qui i buyer americani hanno trovato solo la vera offerta del lusso, non siamo scesi a compromessi, segmentando verso l’altro secondo una scelta precisa”.
Un lavoro durato oltre un anno che ha visto Enit collaborare con i principali operatori del segmento del lusso negli Stati Uniti, quelli che rappresentano l’80% del mercato e che nello specifico sono Travel Leaders Group, Virtuoso e Signature. L’obiettivo era quello di posizionare l’Italia in maniera importante nella fascia luxury, accendendo i riflettori su tutte quelle destinazioni minori, veri e propri tesori del nostro territorio, che possono regalare esperienze indimenticabili e che sono fiore all’occhiello di tutto il nostro territorio.

“Siamo riusciti a fornire un’offerta che copre quasi tutta la penisola da nord a sud” continua Maria Elena Rossi. “Ci deve essere un lavoro di innalzamento della qualità e un adeguamento ai nuovi trend che deve coinvolgere sia il pubblico che il privato. Questa tensione verso la qualità, verso l’unicità dell’offerta turistica italiana, credo sia il vero e l’unico posizionamento che l’Italia debba avere. Noi siamo un brand “top of mind” dal punto di vista dell’immaginario di tutto il mondo, non solo dei mercati maturi come quello americano, ma anche di quelli emergenti. Il business legato al turismo continua a crescere e continuerà a crescere a livello mondiale a ritmi importantissimi soprattutto con l’apertura dei mercati asiatici. Non dobbiamo perdere le occasioni, dobbiamo saper innovare l’offerta e adattarci alle nuove esigenze ma soprattutto ai nuovi mercati. Investiamo oggi per poi raccogliere tra i prossimi 5-10 anni. Bisogna esserci adesso, perché non possiamo dare per scontato che i cinesi o gli asiatici ci conoscano come gli americani. É un’altra cultura, dobbiamo semper dialogare, mediare culturalmente per farci conoscere dai futuri turisti”.
Da qui emerge anche grande attenzione e sensibilizzazione attraverso proposte all’avanguardia anche dal punto di vista della sostenibilità. Gli operatori di questo settore che vorranno suggerire meravigliosi luoghi ancora poco conosciuti o che vorranno diffondere, attraverso l’esperienza del viaggio, le antiche tradizioni culinarie o artigianali del nostro bel paese, dovranno anche abbracciare questo nuovo trend volto ad educare il turista, ad orientandolo al rispetto della località che vorrà visitare e delle consuetudini di cui vorrà conoscere i segreti. Alla famiglia che vorrà recarsi a Venezia, si dovrà proporre di visitarla in un periodo dell’anno in cui il flusso turistico sia meno importante, nel rispetto del delicato equilibrio della città. A tutti coloro che vorranno visitare piccole cantine o vigneti privati nella valle del Chianti dovrà anche essere insegnato a rispettare tempi ed equilibri che hanno reso queste zone tra le più conosciute e amate al mondo.
Aumentare la “concious travel”, o meglio la consapevolezza dell’impatto che il turismo riversa nelle varie destinazioni, è diventato prioritario e di questo professionisti come Ignazio Maza di Signature travel Network, Angela Roditi di Virtuoso e Ninan Chacko di Travel Leaders Group hanno a lungo parlato all’Italian Luxury. Si tratta pensare in modo completamente nuovo all’idea di viaggio, per poter iniziare a comprendere il reale valore del luogo che si sceglie come destinazione e imparare a rispettarlo, questo anche grazie alla percezione che il turista può ricevere proprio dai locals, ovvero da coloro che ci vivono. Il mondo sta cambiando e con esso anche la consapevolezza del turista. Il desiderio di immergersi in realtà differenti rispetto al quotidiano, accogliere e vivere esperienze significative, stabilire connessioni durature acquisendo, quindi, una migliore comprensione del territorio e del mondo, è diventato un vero e proprio trend. Tutto questo perché il viaggio possa diventare ricchezza non solo in senso economico ma anche personale.