La primavera qui a New York è qualcosa di talmente esplosivo e travolgente e allegro da dare l’impressione a chi, come me la vive per la prima volta, che sia l’unica vera primavera nel mondo. È una rinascita vera e propria. È un autentico risveglio da un lungo e sofferto letargo. L’inverno è talmente rigido qui che ai primi accenni di primavera si sente nell’aria un’euforia generalizzata, quella di chi ce l’ha fatta anche stavolta. L’entusiasmo dei sopravvissuti e la voglia di vivere pazza di chi è stato per mesi segregato in casa a sostentarsi di scatole di Insomnia Cookies consegnate a domicilio guardando stagioni intere di tutto ciò che Netflix può offrire.
Le vetrate dei locali scompaiono magicamente e i ristoratori trovano il modo di piazzare tavolini in ogni angoletto, anche i più improbabili, purché all’aperto, come nemmeno a Roma. La città cambia aspetto radicalmente: da un giorno all’altro sono stati piantati ovunque tulipani e non c’è un’aiuola che non sia in fiore. E rispuntano gli animaletti: cori di uccellini che cinguettano all’alba come nemmeno in aperta campagna, scoiattoli che scorrazzano felici qua e là e i soliti topi, che finalmente però, hanno un incentivo per uscire dalle nostre cantine in cui sono stati rintanati per tutto l’inverno.
Le attività all’aperto tra mercatini, festival e spettacoli non si contano, senza considerare poi tutti gli artisti di strada che si esibiscono in posti come Washington Square Park. Insomma la città diventa godibilissima. È davvero difficile provare una punta di tristezza a New York in primavera. La città è talmente bella in questa stagione che è un antidepressivo naturale, ma se per caso vi capita di essere giù di morale, spero che vi succeda di martedì e che abbiate qualche ora libera.
Il martedì, infatti, l’ingresso al Brooklyn Botanic Garden è gratuito e io vi consiglio davvero di andare, ne uscirete rigenerati. Si trova a Prospect Park, proprio dietro al Brooklyn Museum (altra visita consigliatissima, magari il giovedì sera dalle 6 alle 10 pm, orario in cui oltre ad entrare gratis potrete partecipare ad una serie di conferenze ed eventi esclusivi) ed è veramente semplice da raggiungere, diversamente dal più famoso e grande New York Botanical Garden che è nel Bronx. Il Brooklyn Botanic Garden è un piccolo paradiso, a portata di metropolitana. Se siete appassionati di fiori e piante, potrete consultare il sito per vedere in tempo reale quali sono le fioriture. Si tratta di un vero e proprio museo a cielo aperto che ospita più di 12.000 specie, eppure non è grandissimo: copre una superficie di 52 acri che potete visitare interamente in un’unica passeggiata.
Io vi consiglio di partite dal Japanese Hill and Pond Garden che è la ricostruzione di un tipico giardino giapponese che ruota attorno a un laghetto. È un posto magico che regala calma e pace. Poi in questa stagione non potete certamente perdervi i ciliegi in fiore. C’è la Cherry Walk, ma soprattutto c’è la Cherry Esplanade che è anche l’unica parte del parco in cui è consentito stendersi, restando vestiti, che sembra scontato ma non lo è. Ecco, evitate di mettervi in costume che tanto è pieno di guardiani che vi faranno rivestire in men che non si dica e se volete prendere il sole quello non è il posto giusto. Quello è il posto per restare inebriati da colori e profumi, per leggere un buon libro e perché no, per ascoltare buona musica, sempre però rispettando l’esigenza di quiete degli altri ospiti. Non è un parco giochi, quindi la musica ascoltatela in cuffia e se posso darvi un consiglio scaricatevi Cherry Blossom Girl degli Air che è proprio la colonna sonora ideale. C’è poi un baretto all’aperto in cui si possono gustare sandwich, insalate o piccoli prodotti da forno. Si trova vicino alle serre in cui sono ricostruiti ambienti che consentono alle piante tropicali, alle palme e alle piante grasse di vivere a queste latitudini.
In questo periodo un’altra cosa davvero affascinante sono i tulipani. Ce n’è una distesa di tutti i colori possibili e immaginabili e rimarrete stupiti leggendo i nomi che sono tanti e originali quanto quelli delle rose che in questa stagione non sono in fiore. Nelle parti del giardino dedicate alle erbe aromatiche e ai fiori usati per le fragranze, resterete incantati dalle didascalie. Sono, infatti, presenti, qua e là, non solo spiegazioni scientifiche, ma anche estratti letterari in cui le varie specie sono state citate. Per gli amanti della letteratura è d’obbligo un passaggio allo Shakespeare Garden in cui sono presenti più di 80 specie tra erbe e fiori citati nell’intera opera shakespeariana.
Il bello di questo giardino è che non è mai uguale a se stesso. Tutto cambia in base al momento dell’anno in cui lo si visita. Ora i ciliegi e i tulipani sono le super star, ma tra poche settimane sarà il turno delle distese di campanule blu.