Squilla il telefono nell’ufficio di un consolato italiano negli Stati Uniti.
“Buongiorno, vorrei avere informazioni su un documento che mi avete inviato…”
“Aspetti, aspetti!… – interrompe il funzionario consolare – Mi faccia indovinare: le è stata spedita una notifica per una multa che lei ha preso mentre era in Italia e, più specificamente, in Sicilia, a Cefalù! L’episodio risale a un po’ di tempo fa ma le è stato notificato solo adesso e vorrebbe sapere cosa fare.
Ci ho azzeccato?”.
Dopo qualche secondo di silenzio, l’utente risponde con tono esterrefatto: “E lei come fa a saperlo?…”.
Che succede a Cefalù?
È la domanda che circola nei corridoi di molti uffici consolari italiani in America e non solo. Una domanda legata al numero esorbitante di multe che questo comune in provincia di Palermo, emette e trasmette poi ai consolati italiani all’estero che, a loro volta, devono notificarle ai malcapitati destinatari.
La stragrande maggioranza sono naturalmente a carico di turisti stranieri o italiani residenti all’estero che si sono recati in vacanza in Sicilia con un’auto a noleggio e riguardano, per lo più, infrazioni alle cosiddette ZTL (Zona a Traffico Limitato).
Da qualche anno a questa parte infatti, molti comuni italiani grandi e piccoli hanno adottato la ZTL che consente l’accesso in auto nei centri storici ai soli residenti o a coloro che sono muniti di permessi speciali. Tutti gli altri che non si accorgono o, come i turisti stranieri, che non sanno né cosa sia né come venga segnalata la ZTL, ne pagano le conseguenze.
Quella di escludere le automobili dai centri storici è un’iniziativa encomiabile che decongestiona il cuore spesso antico di città e paesi italiani le cui strade sono inadatte ad assorbire l’impatto del traffico di oggi favorendo, allo stesso tempo, un commercio e un turismo più a misura d’uomo.
Turismo che in Italia genera un introito finanziario pari ad oltre il 6% del PIL e che, pertanto, rappresenta una risorsa economica fondamentale da tutelare e promuovere.
Purtroppo tuttavia, come spesso accade, i turisti in visita al Belpaese sono visti anche come polli da spennare e con questo non vogliamo necessariamente dire che la straordinaria quantità di multe comminate a Cefalù o altrove, siano ingiustificate. Resta tuttavia il dubbio su quali siano le cause di una tale disparità tra lo zelo sanzionatorio mostrato dai vigili urbani di questo paesino siciliano e quello del resto d’Italia.
Una delle ragioni è quasi sicuramente legata all’uso ormai imperante dei navigatori: gli automobilisti impostano nelle app. del proprio telefono la destinazione che intendono raggiungere e i dispositivi, soprattutto quelli esteri, che ovviamente non sono programmati per tenere in considerazione le ZTL, tendono a condurli dritti dritti nei centri città.
Alcuni di questi automobilisti che abbiamo interpellato, hanno fatto notare che alcune regole del codice della strada, come ad esempio quelle sui limiti di velocità, esistono dappertutto e quindi la segnaletica che li indica è più facile da riconoscere anche se non si è originari del luogo. Ma altre, come la ZTL, meno note a persone provenienti da paesi come gli Stati Uniti tendono a passare più inosservate.
Per questa ragione, ci si attenderebbe che qualche agenzia di autonoleggio metta in guardia i loro clienti, vista la mole di sanzioni a cui sono soggetti.
Invece, nella maggior parte dei casi, non solo questo non avviene, ma alcune di queste ditte speculano sul problema.
Per giungere a coloro che hanno commesso l’infrazione, le polizie municipali devono risalire agli intestatari delle auto, vale a dire alle agenzie di noleggio le quali, una volta identificato il conducente, comunicano i nominativi ai vigili urbani che, a loro volta, procedono poi a notificare le multe agli automobilisti direttamente o attraverso i consolati esteri.
In altri casi invece, sono le stesse ditte di noleggio a trasmettere la notifica della multa agli interessati e spesso, quando questo avviene, rincarano la dose aggiungendo ulteriori addebiti (tra i trenta e cinquanta euro) per “spese amministrative” vale a dire per trovare il cliente nei loro registri e inviare un’email.
Una delle aziende più spregiudicate nell’applicare questi rincari è Sicily by Car, una ditta di autonoleggio che, malgrado il nome, è attiva su tutto il territorio nazionale italiano.
Sicily by Car è già stata presa di mira dall’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) che ha considerato “vessatoria” questa pratica di addebitare ulteriori costi amministrativi per notificare le infrazioni incorse dai loro clienti.
La ditta ha impugnato la sentenza dell’AGCM ma, nel frattempo, il Tribunale di Bolzano ha confermato che queste maggiorazioni sono illegittime.
Come se non bastasse, i residenti in America che incappano nella rete degli Autovelox o delle ZTL italiane, sono vittime di ulteriori abusi.
Gli automobilisti italiani che prendono una multa infatti, hanno la possibilità di ridurre o almeno di contenere il costo della sanzione a seconda della tempestività con la quale pagano.
Se l’ammontare della contravvenzione viene saldato entro cinque giorni dalla sua notifica, il responsabile ha diritto ad uno sconto del 30% sull’importo. Per i pagamenti che avvengono tra il sesto e il sessantesimo giorno, si applica la cifra standard (cioè priva di sconto) mentre tutti i saldi che hanno luogo oltre il sessantesimo giorno sono soggetti ad un importo maggiorato, a volte nell’ordine del 50%.
Per chi vive all’estero naturalmente, queste opzioni non sono disponibili perché, nella stragrande maggioranza dei casi, non esiste una procedura separata per gli automobilisti stranieri.
Le notifiche delle infrazioni, vengono inviate tramite posta intercontinentale e inoltrate dai consolati, un iter che garantisce che, nel momento stesso in cui il malcapitato automobilista si vede recapitare una multa, il limite di sessanta giorni è già abbondantemente trascorso e l’ammontare da versare è già quello massimo. In moltissimi casi infatti, le multe giungono a destinazione dopo uno o due anni dalla data dell’infrazione.
A questo punto si potrebbe pensare che la notifica via email effettuata direttamente dalle ditte di autonoleggio, non essendo sottoposta alle lungaggini della posta ordinaria, sia più rapida e consenta al destinatario di usufruire per tempo delle tariffe ridotte. Ma non è necessariamente così perché il più delle volte, anche queste notifiche sono recapitate ben oltre il tempo limite dei sessanta giorni.

Ma le disparità nel trattamento dei residenti all’estero non non terminano qui.
I consolati italiani in America infatti vengono quotidianamente bombardati da richieste di aiuto provenienti sia da cittadini americani che italiani i quali, dopo aver ricevuto la multa, per un motivo o un altro, non riescono a pagarla attraverso i sistemi online messi a disposizione dei comuni.
I motivi di questo ulteriore ostacolo, sono molteplici e non tutti chiari.
In primo luogo, le procedure di pagamento disponibili sui siti web municipali sono tutte diverse le une dalle altre e questa mancanza di uniformità non consente agli impiegati consolari di dare indicazioni certe e precise alle molte persone che ne fanno richiesta.
In altri casi le istruzioni di pagamento sono disponibili solo in italiano lasciando gli stranieri che cercano di ottemperare in preda alla confusione.
E seppure si riescano a superare tutti questi ostacoli, spesso le misure di sicurezza attuate dalle banche che emettono le carte di credito utilizzate per il pagamento (come la richiesta di un PIN di verifica) rendono impossibile la procedura.
In altri casi inoltre, il danno dovuto ai ritardi di mesi o anni dei tempi di notifica viene aggravato dal fatto che alcuni comuni, come quello di Firenze, si rivolgono a ditte di recupero crediti qui in America i cui noti metodi intimidatori possono compromettere seriamente il “credit score”, l’indice di solvibilità che, negli Stati Uniti, determina i tassi di interesse sui mutui che le banche concedono.
Dal momento che la maggior parte di questi automobilisti, per un motivo o per un altro, non hanno modo di difendersi esponendo le proprie ragioni si ritrovano ingiustamente nella difficile situazione di dover scegliere tra pagare una sanzione di centinaia di dollari o vedere il proprio credit score compromesso.
A peggiorare ulteriormente le cose infine, c’è il fatto che anche in quei casi in cui gli automobilisti provino a contattare i comuni per pagare o per contestare la multa, spesso vengono totalmente ignorati.
In un caso particolare, un malcapitato turista ucraino residente negli USA si è prima visto rifiutare l’affitto dell’auto che aveva prenotato presso un’agenzia di Cagliari per la mancanza di un patente internazionale e poi, un anno dopo, ha ricevuto una multa dal comune di Monastir, per un’infrazione compiuta da qualcun altro alla guida di un’auto della stessa ditta ma noleggiata a suo nome.
Tutti i tentativi di mettersi in contatto con la polizia municipale di Monastir per dimostrare la propria innocenza sono risultati vani e non hanno prodotto alcuna risposta.
Stabilire un percorso procedurale differenziato da parte dei comuni per facilitare il pagamento ai residenti all’estero (o anche di esporre le proprie ragioni per contestare la multa) in teoria non sembrerebbe un ostacolo insormontabile. Molte municipalità tuttavia non hanno alcun incentivo a facilitare le cose per gli sfortunati automobilisti stranieri perché queste penali, convenientemente maggiorate dalle lungaggini burocratiche, costituiscono entrate preziose nelle casse comunali e i poveri turisti, siano essi italiani o stranieri, si ritrovano presi in trappola ineludibile dalla triplice alleanza di polizie locali, agenzie di autonoleggio e burocrazie municipali.