Spending Review è una parola diventata magica negli ultimi anni tra i politici, gli amministratori regionali e locali.
Sembrava uno slogan ma in alcuni settori è diventato un vero dramma. Da quando i governi che si sono succeduti negli ultimi anni hanno messo in pratica attuazione la Spending Review in modo indiscriminato, i risultati sul funzionamento del sistema sanitario pubblico sono sotto gli occhi di tutti.
Senza dubbio lo Stato Italiano non naviga in buone acque dal punto di vista economico e resta oberato da un enorme debito pubblico. Ma ci sono modi e modi per ristabilire una parvenza di ordine finanziario senza diminuire i livelli di assistenza sanitaria per i cittadini.
La sanità nazionale negli ultimi anni ha subito un forte regresso, ad un punto tale da evidenziare tutte le lacune proprie di un sistema dissestato che sta provocando problemi molto seri. L’espressione più estrema di questa situazione si sta riscontrando nel Meridione d’Italia e in Sicilia in particolare.
Guardando alla situazione ospedaliera ad esempio, ci accorgiamo che nella maggioranza dei casi per quanto attiene la disponibilità di posti letto si registra quasi sempre il tutto esaurito e quindi diventa difficile o addirittura impossibile effettuare nuovi ricoveri.
La Spending Review ha causato la soppressione di numerosi posti letto, accompagnata dal ridimensionamento degli organici di medici e addetti sanitari.
Le conseguenze di ciò si sono scaricate sulle strutture di pronto soccorso che costrette ora a fronteggiare un’emergenza quotidiana dovuta alle troppe richieste d’intervento urgenti.
I corridoi dei reparti dei emergenza risultano sempre intasati da pazienti su barelle, lettini o addirittura sistemati a terra. I pochi medici e addetti sanitari in attività presso queste realtà sono costretti a fare salti mortali per fronteggiare le caotiche situazioni ed evitare il peggio per gli ammalati e sono costretti ad assumersi pesanti responsabilità in quelle situazioni in cui sono costretti a negare il ricovero a persone che corrono poi il rischio di un aggravamento, anche serio delle proprie condizioni.
Una situazione da Terzo Mondo quindi, in una regione che è parte, a tutti gli effetti, del continente europeo.
Qualcuno farà notare che anche in altre regioni d’Italia e anche in alcune realtà periferiche di grandi città si notano le stesse cose. Ma la cosa tragica è che in Sicilia e nel Sud d’Italia questo triste fenomeno risulta tristemente generalizzato.
Pippo Russo, già noto esponente politico della Rete e per qualche anno dell’Italia dei Valori, sulla questione sanitaria è intervenuto a più riprese e qualche giorno fa ha curato per il programma Live Sicilia una nota nella quale invitava alcuni responsabili, e in particolare l’Assessore Regionale Gucciardi, a fare fino in fondo il proprio dovere. Ecco l’articolo a firma di Russo
Sempre per rimanere in tema sanità (o malasanità…) pubblica è d’obbligo evidenziare che i cittadini che si rivolgono alle Aziende Sanitarie Pubbliche sono spesso costretti a attendere mesi e mesi, o a rinunciare e rivolgersi alle strutture private, per effettuare esami radiologici e/o di laboratorio come si evince chiaramente da alcuni articoli pubblicati di recente dal Fatto Quotidiano e da Asckanews :
Sull’argomento risulta più che attuale anche una nota scritta da Giulio Ambrosetti e pubblicata da questo Giornale.
Cosa fare caro Assessore Baldo Gucciardi? Prima di Lei ci hanno tentato altri: Massimo Russo e Lucia Borsellino. Hanno sicuramente operato per rendere più efficiente il servizio sanitario regionale ma purtroppo, nonostante tutto, i loro sforzi sono stati vani e la stessa Borsellino, di fronte a strani giochi di potere, ha dovuto gettare la spugna e dimettersi dalla prestigiosa carica.
Bisogna rassegnarsi allora e assistere allo sfascio completo del sistema? No perché sarebbe una sconfitta che ne’ i siciliani, ne’ i meridionali ne’ gli italiani in generale meritano. Occorre il coraggio necessario per affrontare con urgenza la situazione.
Il Ministro Beatrice Lorenzin e il Capo del Governo Matteo Renzi dovranno comprendere fino in fondo (e non solo a parole) che i diritti all’assistenza sanitaria sono fondamentali per la gente e che quindi la Spending Review non va usata per ridimensionare organici e posti letto ma semmai per eliminare sprechi ed abusi.
Ci sarebbe da chiedersi se il ministro Lorenzin abbia mai visitato gli ospedali inglesi, tedeschi e delle altre nazioni civili? Se l’ha fatto dovrebbe elaborare ed attuare al più presto una strategia per porre rimedio a questa triste e tragica situazione e se ciò non fosse possibile forse non le rimarrebbe altro da fare che imitare Lucia Borsellino e rinunciare all’incarico di Ministro della Repubblica Italiana.