A meno di due anni dal decollo la società Rap, nata dalle polveri della fallimentare Amia, a Palermo la raccolta e il trattamento dei rifiuti non soddisfa appieno le aspettative dei cittadini. Lo stesso Sindaco, Leoluca Orlando, unitamente al presidente della Rap, Sergio Marino, ne danno atto e, con una comunicazione del 6 maggio diretta ai palermitani, affermano di non essere comunque pronti per fare miracoli.
“Sappiamo bene – affermano Orlando e Marino nella missiva rivolta a un cittadino che lamenta la carenza del servizio – che negli ultimi anni lei ha dovuto subire oltre il danno la beffa: una città sporca, una tassa in aumento e un’azienda comunale fallita dopo tanti soldi spesi e investiti”. Una riflessione amara, quella del Sindaco e del presidente della Rap, che si impegnano affinché “le risorse non vadano nuovamente sprecate”.
La volontà, da parte degli amministratori di Palermo, c’è e si evince chiaramente dal richiamo fatto nei confronti dei dipendenti della Rap, invitati a fare il proprio dovere. E un invito anche per la stessa comunità palermitana a non disperdere immondizia dappertutto.
Le rassicurazioni del Sindaco Orlando e del presidente della Rap non convincono alcuni parlamentari nazionali e regionali del Movimento 5 Stelle eletti in Sicilia. Giorgio Ciaccio, Chiara Di Benedetto, Giulia Di Vita, Claudia La Rocca, Loredana Lupo, Claudia Mannino, Riccardo Nuti e Giampiero Trizzino scrivono infatti una lettera aperta al Sindaco Orlando nella quale evidenziano alcune lacune della Rap, con particolare riferimento ai disservizi, all’eccessivo onere che comporta il personale della predetta azienda a cui fa riscontro l’alto onere pagato dai contribuenti in termini di imposte (leggere Tari).
Sull’argomento interviene anche l’esponente di Forza Italia, Angelo Figuccia, il quale afferma: “Complessivamente, le due società – Rap e Reset (altra società che fa capo al Comune di Palermo ndr) – hanno oltre 4.000 operai, grazie ai quali, se fossero impiegati tutti come si deve, avremmo una delle città più pulite al mondo”.
Giuste argomentazioni, quelle espresse dalle opposizioni. Ma cosa occorre fare per garantire la massima efficienza del servizio di raccolta e trattamento dei rifiuti? Sicuramente il problema non si risolve con la lettera aperta dei parlamentari grillini o con la presa di posizione del consigliere comunale di Forza Italia a Palermo, Figuccia.
Da parecchi anni la sporcizia di Palermo è sotto gli occhi di tutti: palermitani e non palermitani. Le precedenti amministrazioni comunali di centrodestra guidate da Diego Cammarata non hanno certamente brillato per efficienza in questo come in altri settori della vita pubblica del capoluogo dell'Isola. Anzi. E’ legittimo che i parlamentari del Movimento 5 Stelle denuncino l’esistenza del problema. Ma oltre a denunciare i disservizi farebbero bene a indicare le possibili soluzioni alternative.
I grillini, inoltre, non dovrebbero limitare l'attenzione solo sui problemi dell’immondizia a Palermo. A Bagheria, ad esempio – città dove il Movimento 5 Stelle esprime il Sindaco, Patrizio Cinque – non ci sembra che il problema della raccolta e del trattamento dei rifiuti sia stato risolto. Nella città di Guttuso, nonostante le continue e ripetute promesse de primo cittadino, la situazione, in materia di gestione e smaltimento dei rifiuti, non presenta miglioramenti.
Detto questo, la questione rifiuti, a Palermo, va affrontata con fermezza e determinazione. I cittadini palermitani dovrebbero dimostrare molto più amore per la propria città, evitando di sporcarla buttando per terra carte, cicche di sigarette e altro ancora. Utilizzando gli appositi contenitori per deporre i sacchetti di spazzatura.
Quando il presidente della Rap, Marino, ricorda ai palermitani che una città deve essere tenuta pulita anche dai cittadini, le risposte sono quasi sempre ironiche. Certo, in tutte le città le strade si sporcano e vengono pulite. E chi dice che in altre città la pulizia viene fatta con più celerità che a Palermo avrà magari ragione. Però non dobbiamo dimenticare le discariche a cielo aperto che spuntano in tante strade e stradine di Palermo. O il Parco della Favorita ridotto a “Paesaggio dopo la battaglia” dopo le grigliate del lunedì di Pasqua o del Primo maggio. O, ancora, la spiaggia libera di Mondello che in estate, al tramonto, si presenta zeppa di cartacce e cicche di sigarette. In queste tre casi la responsabilità è della Rap o dei palermitani? Insomma, è giusta o no un po’ di autocritica?
Alla stessa stregua i lavoratori della Rap debbono prendere consapevolezza della realtà e che lo stipendio che ogni mese si portano a casa è pagato grazie alle tasse elevate che pagano i cittadini palermitani. E siccome le tasse comunali, a Palermo, sono veramente alte, sarebbe bene che tali lavoratori si impegnino al massimo, facendo fino in fondo il proprio dovere.
Nell’attacco rivolto al Sindaco Orlando i grillini ricordano che la Rap presenta un eccesso di personale, quasi 800 lavoratori in più rispetto alla media di altre città, dicono sempre i parlamentari del Movimento 5 Stelle. Bene, c’è anche questo problema. Ma, anche in questo caso, i grillini farebbero bene a indicare le possibili soluzioni alternative. Forse il Comune di Palermo dovrebbe licenziare e mandare a casa circa 800 padri e madri di famiglia? Sicuramente non può essere questo l’obiettivo perseguito dai parlamentari grillini, che insistono per garantire un reddito di cittadinanza “a tutti”.
Siamo certi che dal cilindro dei parlamentari grillini verranno al più presto fuori proposte concrete, volte alla risoluzione del problema rifiuti a Palermo come a Bagheria e, in generale, in tutti i Comuni dell'Isola dove l’immondizia si accumula per le strade. A nostro modesto avviso a tutta la Sicilia, e non soltanto a Palermo, serve un profondo cambiamento culturale per passare dalla folle logica delle discariche, che inquinano l'ambiente, alla raccolta differenziata dei rifiuti. E' questa – la raccolta differenziata – la grande scommessa sulla quale dovrà puntare la nostra Isola già a partire da oggi.
Foto tratta da palermocinquestelle.it