La notizia è clamorosa, anche se non del tutto inaspettata. La Procura di Caltagirone ha chiesto ed ottenuto (dal Gip del Tribunale) il via al sequestro giudiziario del Muos di Niscemi, l'impianto satellitare che la Marina Militare Usa sta per ultimare nella Sughereta di Niscemi, in provincia di Caltanissetta.
Le forze dell'ordine hanno apposto i sigilli al cantiere per la violazione del vincolo paesaggistico di inedificabilita' assoluta presente in una riserva naturale (quale è la Sughereta di Niscemi), al quale sono sottoposte anche le costruzioni di carattere militare.
La decisione dei giudici arriva dopo la sentenza del Tar Sicilia, che su ricorso di alcune associazione ambientaliste, ha dichiarato illegittime le autorizzazioni concesse agli Usa e ha posto l'accento anche sulla carenza di garanzie per la salute dei cittadini degli studi ufficiali.
Dopo questa sentenza, gli attivisti No Muos avevano, però, denunciato alla Procura della Repubblica di Caltagirone, appunto, la prosecuzione dei lavori nel cantiere e avevano chiesto anche al Governo Crocetta di fare rispettare la decisione dei giudici.
Il solito silenzio della politica è stato colmato da un intervento dei magistrati.
La notizia, c'è da scommetterci, farà un gran rumore. Nonostante le motivazioni espresse dal Tar Sicilia, infatti, sia sulla violazione delle leggi ambientali e dell'irregolarità dell'iter amministrativo (determinante per la sentenza) che sul mancato rispetto del principio di precauzione (i giudici scrivono a chiare lettere che lo studio commissionato dal Governo nazionale all’Istituto Superiore di Sanità presenta non poche lacune), il Ministero della Difesa, lo scorso 17 Marzo si è appellato al Consiglio di Giustizia Amministrativa.
Chiaro segno del fatto che il Governo italiano non intende retrocedere. Il che non sorprende. Sin dall'inizio l'esecutivo nazionale ha sottovalutato la portata di una protesta che in Sicilia non si vedeva da tempo e che si è avvalsa anche del lavoro di legali e scienziati.
La Marina Militare Usa commenta così la notizia: "Prendiamo atto della decisione della Procura di Caltagirone di ordinare il sequestro dell'impianto satellitare Muos a seguito della decisione del Tar di Palermo" si legge in una nota dell'ufficio stampa della stazione aeronavale della marina Usa di Sigonella. E ancora: "Ogni nostra azione avviene nel pieno rispetto della normativa italiana, ci auguriamo una rapida risoluzione del contenzioso al fine di garantire un efficace sistema di comunicazione finalizzato alla difesa".
In effetti, loro le autorizzazioni le hanno avuto. Il pasticcio è tutto made in Italy.
L'occasione ci e' utile – aggiunge l'ufficio stampa della marina Usa di Sigonella – per sottolineare la nostra piena disponibilita' alle autorita' e al territorio per qualunque chiarimento e per ricordare che ripetuti studi effettuati dalle autorita' sanitarie italiane competenti hanno dimostrato l'assenza di rischi ambientali e alla salute collegati a questa installazione".
Su questo punto non mancheranno le repliche, poiché gli studi cui fanno riferimento sono proprio quelli fortemente criticati dal Tar.
Intanto esulta il popolo no Muos. Giampiero Trizzino deputato del Movimento 5 Stelle e , presidente commissione Ambiente dell' Ars è il primo: “Esprimiamo soddisfazione per il provvedimento di sequestro, un atto più che doveroso, dopo il recente pronunciamento del Tar. Crocetta in questo momento ha poche revoche da architettare e si inchini alle legge. Ad ogni modo, siamo consapevoli che questo non è l'ultimo passaggio, per questo motivo alla fine del mese illustreremo ai deputati del Parlamento europeo le ragioni della nostra ferma opposizione all'impianto di Niscemi”.
Alle stelle anche Concetta Gualato, presidente del comitato Mamme no Muos: “Siamo entusiasti, la legge è dalla nostra parte. I politici che fino ad oggi sono scesi a compromessi devono farsene una ragione. Il Muos è pericoloso ed abusivo”.
Per Erasmo Palazzotto, deputato nazionale di Sel "le numerose sentenze ed ordinanze emesse, ed oggi i sigilli apposti all'impianto satellitare Muos di Niscemi, sanciscono il fallimento della politica dei governi nazionali e regionali. In questi anni abbiamo assistito ad uno sconcertante balletto in cui le leggi nazionali sono state sacrificate davanti ad interessi ed accordi di carattere militare".
"E' tempo – conclude il deputato siciliano- che politica e istituzioni scelgano con chiarezza da che parte stare: se con l'idea di trasformare la Sicilia in una grande base militare, in barba alle norme e alle leggi, o con il diritto alla sicurezza e alla salute dei siciliani".
Esultano anche i Sindaci di Niscemi, Francesco La Rosa e di Caltagirone, Nicola Bonanno, "Plauso all'azione della magistratura, che per far rispettare la legge non ha esitato a scendere coraggiosamente in campo, ancora una volta, contro i poteri forti".
. "Questo provvedimento – aggiunge Bonanno – rende giustizia alle ragioni del territorio e della sua battaglia, portata avanti con coraggio e determinazione. Speriamo di avere scritto la parola fine a questa vicenda e che non si registrino ulteriori tentativi di attentare al sacrosanto diritto alla salute delle nostre comunita'".
Interviene anche l'Anci, l'associazione dei Comuni: "Il provvedimento emesso dalla Procura di Caltagirone che ha ordinato il sequestro del sistema di comunicazione satellitare Muos di Niscemi conferma le perplessità che, come AnciSicilia, abbiamo più volte espresso, nei mesi scorsi, intervenendo a sostegno della campagna avviata dal Comitato NoMuos e dai sindaci dei territori coinvolti". A dirlo è il presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando.
I comitati No Muos confermano anche la manifestazione nazionale indetta per il 4 Aprile a Niscemi che a questo punto "sarà una festa".