Lampedusa nel cuore di Papa Francesco. Anche dal Messico, dove si trova in questi giorni, il Pontefice non dimentica l'isola che ha visitato pochi mesi dopo la sua proclamazione(il suo primo viaggio ufficiale) simbolo di quella solidarietà ed accoglienza che brilla contro "la globalizzazione dell'indiferrenza".
Così oggi, intervistato dalla televisione messicana Televisa, parlando della Lampedusa d'America (cosi i vescovi americani hanno chiamato quella zona di di confine che separa parte della frontiera tra il Messico e gli Stati Uniti, scenario di tanti drammi dell’emigrazione) e dell'immigrazione europea, è tornato ad elogiare l'isola siciliana:
"Sono contento che l'Europa stia rivedendo le politiche di immigrazione. L'Italia è stata molto generosa. Dobbiamo dirlo, no? Il sindaco di Lampedusa si è giocata tutto, a costo di trasformare l'isola da terra di turismo a terra di ospitalità e questo suppone che si fanno meno soldi e questo è un gesto eroico".
Una menzione che non poteva lasciare indifferente Giusy Nicolini:
“Lampedusa non finirà mai di ringraziare Francesco, il Papa che non smetterà mai di emozionarci e sorprenderci e che ha cominciato il suo viaggio dalla fine del mondo nel luglio 2013, perché ha sentito ‘una spina nel cuore – dice il sindaco di Lampedusa-
"Grazie a lui Lampedusa è oggi la spina nel fianco dei potenti d’Europa, che dovranno trovare il coraggio di mettere fine allo scempio di vite umane che si consuma nel Mediterraneo. Non sarebbe difficile se si guardasse al coraggio che ha avuto e ha la mia piccola comunità da vent’anni.
Le parole del Papa- prosegue Nicolini- alimentano la speranza che l’Europa si stia finalmente muovendo sui temi dei diritti umani e della pace nel Mediterraneo; e si spera che lo faccia prima della prossima tragedia.
La mia battaglia sarà oggi sempre più determinata affinché vengano riconosciuti tutti gli sforzi e i sacrifici sostenuti dai miei concittadini al di là di ogni calcolo opportunistico e malgrado i disagi che l’isola di Lampedusa, insieme alla più piccola Linosa, subisce quotidianamente a causa della marginalità geografica.
Mi aspetto che i governi, ai vari livelli, riconoscano a Lampedusa e Linosa il diritto alla normalità, – chiosa il sindaco di Lampedusa- alla cittadinanza piena, il diritto ad uscire dalla ‘periferia esistenziale’. Mi aspetto che le istituzioni regionali, nazionali, europee rispondano ai continui appelli lanciati dalla mia comunità per sostenerne l’economia e promuovere lo sviluppo turistico di un arcipelago tra i più belli del Mediterraneo.”