Chi varca i cancelli del Billie Jean King National Tennis Center con la soglia dell’attenzione bassa, rischia di non arrivare mai in uno dei numerosi campi in cui si stanno svolgendo gli US Open di tennis. Il villaggio di Flushing, nel Queens, che ospita una delle più importanti competizioni mondiali, è infatti un paese dei balocchi per gli amanti dell’intrattenimento e non solo per i fan sfegatati di Sinner, Alcaraz, Djokovic, Świątek o Paolini.
Lungo il viale dedicato ai grandissimi del tennis, che porta agli stadi Arthur Ashe e Louis Armstrong, costeggiato da alte bandiere in tessuto, le distrazioni e gli eventi si susseguono, complici le attività promosse dagli sponsor. Chase Bank, ad esempio, ha allestito le sale di uno dei primi edifici che si incontrano con campi per i bambini, lounge per gli adulti e spazi per conferenze, come quella del Pride, una delle più importanti. American Express fa più o meno lo stesso. Su entrambi i lati della strada ci sono ristoranti, baretti e “piazze” con tavolini e ombrelloni per mangiare quello che offrono i numerosissimi food truck (ce n’è di ogni tipo: dalla cucina giapponese a quella messicana, italiana, indiana). Per gli amanti dello shopping, neanche a dirlo, i negozi sportivi non mancano.


Se è vero che gli US Open di tennis sono sempre stati una festa e non solo una competizione sportiva, la sensazione è che quest’anno il capitolo “entertainment” si sia spinto oltre. Per la serata di apertura, lo scorso 26 agosto, la sigla è nata dalla collaborazione con il musical di successo di Broadway Hell’s Kitchen, che vede protagonista la voce straordinaria di Alicia Keys. Per gli ultimi giorni, invece, il 7 e 8 settembre, quando le partite saranno solo quelle delle finali, in tutta la superficie del villaggio sportivo si svolgeranno i “Finals Fan Fest”, new entry del torneo. Ci saranno musica dal vivo con dj e grandi schermi per guardare le partite insieme. Addirittura, il Louis Armstrong si trasformerà da campo a palco – scrivono gli organizzatori – per un after party di musica dance.
I numeri hanno finora premiato con affluenza record. L’opening night ha segnato infatti l’ingresso di quasi 75 mila persone, tra sessione diurna e notturna. Ma la partecipazione è rimasta altissima anche nei giorni seguenti. Soprattutto quelli della prima settimana, dove tutti i campi – e ce ne sono tantissimi oltre i due stadi principali – erano occupati da partite di singolo femminile, maschile, doppi e competizioni juniores.
Non tutti sono stati felicissimi di far parte di questa folla immensa. Tra le critiche sono state segnalate le lunghe file ai chioschi per prendere drink o cibo, ma anche solo per entrare a comprare un gadget in uno dei negozi autorizzati dall’organizzazione. Sono stati venduti troppi “ground tickets”, hanno detto molti. Per chi vuole partecipare agli US Open, infatti, c’è la possibilità di scegliere tra diversi tipi di biglietti: oltre a quelli costosissimi per gli stadi e per le partite più importanti, c’è anche un pass, decisamente più economico, che permette di accedere solo al villaggio, godendosi la festa e i match che si svolgono nei campi minori. Campi minori per modo di dire, visto che anche questi sono stati presi d’assalto.



Si è quindi assistito a un’impennata di partecipazione che ovviamente ha alla base un crescente interesse mondiale per il tennis. Favorito anche dalla pandemia e dal fatto che fosse uno dei pochi sport sicuri, perfetto per le regole del distanziamento. Si è parlato di “rinascita” di uno sport da sempre elitario. È cresciuta la platea di chi lo guarda e di chi lo gioca, tanto che l’Associazione del Tennis USA (USTA) ha dichiarato che oggi giocano oltre 24 milioni di persone. Sui social media, invece, non si contano i video con l’hashtag #tenniscore, che collezionano milioni di visualizzazioni.
Gli US Open di Tennis sono, poi, diventati il posto “dove essere ed essere visti”, come ha titolato il New York Post. Tanto che scherzando, ma neanche tanto, c’è chi ha detto che questo evento sportivo attira ormai più celebrità della New York Fashion Week, che partirà proprio questa settimana.
Fino ad ora, vi hanno partecipato due leggende del tennis, come Roger Federer e Serena Williams, per la prima volta per loro da spettatori, dopo il ritiro. Ma la passerella include cantanti, attori, influencer: Alicia Keys, Alec e Hilaria Baldwin, Hugh Jackman, Ben Stiller, Christine Taylor, Jessica Biel, Kevin Hart, Seal. E persino due mostri sacri della moda come Vera Wang e Anna Wintour. È, infatti, a tutti gli effetti anche un evento fashion, oltre che mondano. Mancava un vero e proprio red carpet nei viali, ma quella a cui si assiste ogni giorno al Billie Jean King National Tennis Center è sempre di più anche una sfilata a cielo aperto. Quella dello “street style” di cui New York è sempre stata regina.