“È stata una giornata calda, vero?”. Quando finisce di giocare ha il sudore che gli gronda dalla fronte. L’Artur Ashe, nonostante il sole sia già calato regalando ancora una volta lo spettacolo del tramonto dietro allo skyline di Manhattan, è bollente. “Stasera ho davvero lasciato tutto sul campo”.
A parlare è Ben Shelton, che ha appena battuto l’amico e connazionale Frances Tiafoe 6-2 3-6 7-6 6-2 e raggiunto per la prima volta in carriera la semifinale agli Us Open.
Grandi servizi, potenti colpi da fondo e più di 70 discese a rete divise tra i due. Il pubblico americano, accorso sul centrale per assistere alla sfida tra i suoi portabandiera, ha avuto dal match tutto ciò che si aspettava.
Dopo essersi divisi i primi due parziali, Shelton e Tiafoe hanno giocato un terzo set movimentato. Ci è voluto il tiebreak per deciderlo, nonostante più di una volta, da entrambi i lati, si avesse l’impressione che potesse scappare via più rapido.
Arrivati al set point, sul 6-5 e servizio, l’ultimo colpo di scena: Shelton, che nella battuta ha il suo punto di forza, commette due doppi falli, regalando a Tiafoe la possibilità di chiudere i conti. Lì, sul più bello, Ben trova un dritto vincente di quelli tirati con il respiro bloccato e il cuore che batte forte: un missile inside-in che atterra a due dita dall’incrocio tra la linea laterale e quella di fondo. È lo scambio che gli vale il 7-7 e che decide il match. Pochi minuti dopo, Shelton chiude il tiebreak 9-7 e poi vince il quarto set con un netto 6-2.
“A volte devi spegnere il cervello – ha detto a fine partita – chiudere gli occhi e colpire”. Una gioia indescrivibile, la sua, raccontata anche in conferenza stampa nel cuore della notte.
“Quando guardo verso il mio box e vedo i miei amici e la mia famiglia, ricevo sorrisi o segnali divertenti. Mi piace questa sensazione, mi piace molto l’interazione con il pubblico quando sono in campo. Mi piace anche il tennis, devo dire. Mentre camminavo per prendere il mio asciugamano nel quarto set, pensavo: ‘È il momento più bello della mia vita’, e lo pensavo nonostante fisicamente stessi soffrendo molto”.
In semifinale avrà l’avversario più ostico di tutti, Novak Djokovic, l’uomo che ha costruito una carriera neutralizzando i grandi battitori con un timing in risposta che lo ha reso il miglior ribattitore nella storia del tennis. Per Shelton sarà una sfida senza nulla da perdere. Lui, alla prima apparizione negli ultimi 4 di uno Slam, se la vedrà con il serbo che di penultimi atti ne ha già giocati 46, record assoluto nell’era Open.
“Non ricordo la prima volta che l’ho visto in TV – racconta Ben – quando ero più piccolo non ero un grande appassionato di tennis e mi capitava raramente di guardare partite intere. Ricordo bene l’ultima finale con Roger Federer a Wimbledon. Sono entusiasta di avere l’opportunità di tornare in campo e provare le stesse sensazioni che ho sentito oggi. Spero quindi di poter tornare a giocare ad alto livello venerdì. Vedremo”.
