Vedersi accoppiati in tabellone a Stan Wawrinka non deve essere una bella sensazione. Lo svizzero colpisce la palla come pochi nel circuito e non è certo un caso che con quei fondamentali abbia vinto 3 Slam, di cui l’ultimo proprio sui campi di New York ormai sette anni fa.
Eppure Jannik Sinner, sedici anni in meno di Wawrinka, la pressione del favorito pare non averla sentita, nemmeno quando il match si è fatto teso dopo poco più di un’ora di partita. Il punteggio, 6-3 2-6 6-4 6-2, lo qualifica agli ottavi di finale, dove ad attenderlo ci sarà Alexander Zverev. Non di certo il più facile dei tabelloni, in una corsa alle fasi finali di uno Slam che in tabellone lo vede ipoteticamente proiettato con Alcaraz per un posto tra i primi quattro.
Per un momento, quando il secondo set è volato via tra i tanti errori gratuiti, sembrava che Stan avesse ingranato la marcia giusta. Il dritto dello svizzero, spesso colpito in inside-out dal centro del campo dopo aver fatto due passetti per mettersi in posizione sulla palla, iniziava a cadere sempre più vicino alla linea di fondo e il meraviglioso rovescio a una mano, colpo che lo ha già fatto entrare nella storia del tennis, iniziava a prendere velocità. Emblematico, a metà parziale, un lungolinea in corsa che ha fatto esplodere gli spalti.

Sinner però, da vero altoatesino, non si è fatto impressionare dai fronzoli acchiappa-applausi. Meno vincenti da bocca aperta, più spaccate cercando di difendersi dalle accelerazioni svizzere e soprattutto un’ottima percentuale di punti vinta con la prima. Il solito concentrato di concretezza che lo ha portato al numero 6 del ranking e che lo proietta sempre più nel giro di quelli che, in fondo ai tornei, ci arrivano quasi sempre. E ogni tanto li vincono.
Jannik sapeva di non poter fare l’attendista contro uno come Wawrinka, che nonostante gli anni che passano continua ad essere uno dei migliori colpitori del circuito. Doveva giocare una partita all’attacco e così ha fatto. Lo dimostrano i numeri: 12 ace, segno di una prima spesso spinta senza esitazioni, e 26 punti giocati a rete (di cui 21 portati a casa). Una statistica interessante per un giocatore che non ha di certo nel gioco di volo la sua comfort zone.
“Credo di essere migliorare molto nell’approccio al net – ha detto in conferenza stampa post incontro – sento meglio la palla e da Cincinnati con il mio team ho lavorato proprio su questo. Le smorzate non sono andate molto bene oggi, ma ho avuto buone sensazione e di questo sono contento”.
L’ultimo punto è un errore forzato di Wawrinka, che si arrende a un avversario oggi più solido di lui. Sinner raggiunge così il quarto turno per il terzo anno consecutivo a Flushing Meadows, facendo compagnia ad Arnaldi che invece per la prima volta sarà tra gli ultimi 16.
Ora il giorno di pausa, con cui Jannick cercherà di riposarsi. “Gioco molto a carte tra una partita e l’altra. Però a New York mi piace anche scoprire la città: ieri sono andato a Central Park, io amo la natura”.