In tredici game Alexander Zverev e Grigor Dimitrov hanno fatto vedere il miglior tennis di giornata, forse dell’intero torneo. Un mix da far gola agli esteti dello sport: gioco di volo, difesa, servizi vincenti, tagli e smorzate.
Lo ha vinto Dimitrov, con un tiebreak dominato dal primo all’ultimo punto, ma poco importa il risultato. Per il livello di gioco espresso, a chiudere il parziale sarebbe bastato un pareggio.
Il Louis Armstrong si è riempito fino all’orlo per assistere alla sfida tra il bulgaro e il tedesco, nonostante nelle ultime file, là in alto da dove la pallina sembra solo un puntino lontano, il vento tirasse forte.
Guardando giocare Dimitrov dal vivo ci si domanda come un giocatore del genere, agli esordi paragonato a Roger Federer per una tecnica di colpi che richiama a primo impatto quella dello svizzero, possa non avere in bacheca decine di grandi titoli. Balla in campo con quelle Nike bianche che zampettano sulla riga di fondo. È elastico e preciso, una manna per i fotografi che ne immortalano ogni sfumatura.

Più di una volta, durante la prima ora di gioco, dalla racchetta del bulgaro sono uscite piccole gemme luminose. Sopratutto con il rovescio, fondamentale con cui nelle giornate peggiori fatica a sentire la palla. Oggi, quel colpo a una mano gli ha regalato passanti da cineteca. Non si potrebbe definire altrimenti il lungolinea in corsa con cui inaugura il decimo game e pietrifica Zverev sceso a rete dopo un buon attacco.
Per non parlare del punto con cui apre il tiebreak: un rovescio in back semismorzato dopo uno scambio ad altissima intensità che Zverev pensava di aver vinto con il dritto lungolinea. Tiebreak chiuso, pochi minuti dopo, con un servizio vincente impossibile da controllare. Anche i tifosi teutonici più tenaci, appostati nell’angolo del campo con bandiere tricolori e sguardi seri, non possono fare a meno di applaudire.
Niente da fare per il povero tedesco, che per cercare di portare a casa il set ha persino provato più volte il gioco di volo. Proprio lui che con la rete non ha mai avuto un grande rapporto. Rientrato da poco dopo un infortunio che lo ha tenuto un anno lontano dai livelli a cui era abituato, Zverev, con la partita di oggi, urla però ai compagni un forte “ci sono”.
Dimitrov regala invece al pubblico un’altra ora di tennis da incorniciare, di quelle che saranno in tanti, tra i presenti, a ricordare la prossima volta che scenderanno in campo nei loro circoli.
Grigor in queste condizioni, lo sanno bene i cultori del bello, è luce per gli occhi. Il rischio per molti, compreso lui stesso, è rimanerne accecati. E infatti così è stato. Dopo l’illusione del successo, il ritorno alla realtà, e a fine partita il punteggio recita 6-7 7-6 6-1 6-1 in favore del tedesco, che prenota per un posto negli ultimi otto del torneo la sfida con Sinner.