Argentina sul trono del mondo al termine di una sfida al cardiopalma: la più bella ed emozionante in quasi un secolo di storia del Mondiale. Una partita che la Francia ha riacceso a una manciata di minuti dalla conclusione regolamentare con una sensazionale doppietta di Mbappé dopo un dominio quasi ininterrotto dell’Albiceleste. E che ha riservato gol, brividi e perle anche nei supplementari per poi affidare l’esito in perfetto equilibrio al capriccio dei rigori.
L’Argentina ha avuto il merito di crederci di più nella fase iniziale. Ci ha messo più garra e all’intervallo era già in vantaggio di due gol. Ha poi addormentato il gioco spezzando facilmente I sussulti della Francia che appariva come imbambolata, incapace di reagire. Ma in soli due minuti, fra l’80 e l’82, I transalpini hanno raddrizzato le sorti. Creando una suspense che non si verificava da molti anni ai vertici del calcio mondiale. Un autentico manifesto del fascino che, come una favola universale, il football riesce a diffondere in ogni angolo del mondo.
L’Argentina ha vinto il suo terzo titolo dopo 36 anni con merito, mostrando una maggior tenuta psicologica nel duello western dei rigori. Ma se la lotteria dei penalties avesse favorito la Francia si sarebbe potuto analogamente definire meritata la vittoria dei transalpini. La verità è che ha vinto il grande calcio, con il corollario di magia che trasmette.
Messi ha vinto per una sfumatura la sfida personale con Mbappé che lo precede nella classifica dei marcatori (8 contro 7). A 35 anni era per lui l’ultima occasione per vincere un Mondiale e abbordare il mito di Maradona. Mbappé, 24 anni, che aveva già la Coppa in Russia ha tutta la vita davanti per collezionare altri prestigiosi allori.
Per l’Argentina è una vittoria che da’ sollievo a un’intera nazione piegata da una spaventosa crisi economica. La sconfitta per la Francia è un colpo alla grandeur, il presidente Macron ha tifato come un supporter della curva a Doha mentre il college Fernandez è rimasto a godersi lo spettacolo a Buenos Aires. E dopo la sconfitta è sceso sul prato a consolare I suoi eroi sconfitti congratulandosi poi coi vincitori. Un comportamento da vero sportivo, un dettaglio positivo in più in una splendida giornata di grandissimo calcio.