Rodrigo Hernandez Cascante, o più semplicemente Rodri, ha vinto il Pallone d’Oro 2024. Il totem del Manchester City di Pep Guardiola e della Spagna campione d’Europa è il primo centrocampista ad alzare l’ambito trofeo a Parigi, dopo Luka Modric nel 2019.
Un fuoriclasse diverso da tutti gli altri il 28enne spagnolo, anti star per eccellenza. Alle auto da corsa, ai tatuaggi, persino ai social network, il campione originario di Madrid ha sempre ferito un’unica cosa: la pelota, il pallone. Dopo aver deciso la finale della Champions League del 2023, segnando il gol vittoria contro l’Inter, il colosso di Guardiola si è riconfermato durante la scorsa stagione come il miglior centrocampista del mondo.
Il suo stile ricorda molto quello di Sergio Busquets, altro fedelissimo di Pep ai tempi del Barcellona: Rodri però è una versione moderna del “collega” catalano, essendo molto più concreto e decisivo in fase offensiva. Lo dimostrano, d’altronde, anche i gol, pesantissimi, e gli assist messi a referto nel 2024, durante il quale ha rivinto la Premier League con il Manchester City e, soprattutto, l’Europeo con le Furie Rosse.

“È una notte incredibile per me”, ha dichiarato il classe 1996, salito sul palco in stampelle, a causa del grave infortunio al ginocchio rimediato ad inizio stagione, “Devo ringraziare moltissime persone per essere ancora qui. Oggi è un giorno speciale per me, la mia famiglia e il mio Paese. Non dimentico i miei compagni di squadra. Gioco nel club migliore del mondo. Grazie anche alla Spagna con cui ho vinto l’Europeo. Questa è la vittoria del calcio spagnolo: voglio dedicare questo premio a quei campioni che non lo hanno vinto, Xavi, Inisesta e Casillas”.
Naturalmente, non esiste Pallone d’Oro senza polemiche. Quella del 2024, probabilmente, passerà alla storia come l’edizione del grande boicottaggio del Real Madrid. Il club più importante al mondo, infatti, non ha mandato nessuno dei suoi tesserati alla cerimonia di Parigi.
Per molti, la clamorosa decisione è stata dettata dalla scelta di non assegnare il premio a Vinicius Junior, arrivato secondo nonostante i clamorosi numeri registrati lo scorso anno, quando a suon di gol ha portato le Merengues a vincere la Liga e la Champions League. Per altri, invece, la scelta dei Blancos non è altro che l’ennesimo episodio della telenovela che vede contrapposti Florentino Perez, ideatore della SuperLega, e la Uefa di Ceferin.
“Non andiamo dove il Real non e’ rispettato, e il Pallone d’Oro non ci ha rispettato”, ha detto il patron del Madrid. Nonostante le polemiche, l’undici della capitale spagnola è stato nominato squadra dell’anno, mentre Carlo Ancelotti ha ricevuto il premio di migliore allenatore.