“Una campionessa italiana” si è battuta sul ring con “una persona che ha fatto la transizione di genere, un bravo pugile uomo. L’ha colpita due volte così forte che non sapeva cosa stesse succedendo”.
Dal palco di Atlanta, anche l’ex presidente Donald Trump è intervenuto sulla controversia che vede al centro la pugile algerina Imane Khelif, vincitrice del match di pugilato femminile 66kg ai Giochi di Parigi contro la napoletana Angela Carini dopo che quest’ultima si è prematuramente ritirata a causa dei colpi troppo forti dell’avversaria iperandrogina.
Khelif, che sabato è approdata alle semifinali dopo aver battuto ai punti l’ungherese Anna Luca Hamori, è accusata di godere di un indebito vantaggio rispetto alle avversarie a causa di livelli naturalmente elevati di testosterone. Anche per questo motivo l’anno scorso l’atleta nordafricana non aveva superato il test di idoneità per la partecipazione alle competizioni femminili del mondiale organizzato dalla International Boxing Association (IBA), presieduta dall’oligarca russo Umar Kremlev.
Sul punto negli scorsi giorni erano intervenuti diversi ex atleti e perfino il vice di Trump, J.D. Vance, che su X aveva scritto: “Ecco dove portano le idee di Kamala Harris sul genere: a un uomo adulto che picchia una donna in un incontro di boxe. È disgustoso e tutti i nostri leader dovrebbero condannarlo.”
Khelif avrebbe una malattia nota come disordine dello sviluppo sessuale (DSD), che porta alcune persone nate di sesso femminile ad avere livelli di testosterone nel sangue di tipo maschile e cromosomi XY.