L’indiscrezione era nell’aria da tempo, ma stavolta sembrerebbe essere arrivata l’ufficialità. Dopo il deludente mondiale dello scorso anno, la nazionale maschile statunitense di pallacanestro ha deciso di convocare i principali pezzi da novanta della NBA in vista dei Giochi Olimpici di Parigi, in programma per quest’estate.
Un vero e proprio ritorno al passato, dunque, per Team USA, che si era ritrovata in una situazione simile nei primi anni 2000, dopo essersi lasciata scappare la medaglia d’oro ai mondiali del 2002 e del 2006, ed ai giochi del 2004. Al tempo, la squadra che poi andò a vincere le Olimpiadi del 2008 venne ribattezzata come Redeem Team, una sorta di Dream Team 2.0, dopo quello irraggiungibile di Barcellona ’92.
Ritrovatasi nuovamente con le spalle al muro, dunque, la federazione statunitense stavolta sa benissimo di non poter più sbagliare, dopo aver perso anche la finale per il bronzo all’ultima coppa del mondo.
Al momento, sono stati individuati i primi 11 giocatori che faranno parte della spedizione francese, guidata da coach Steve Kerr: a difendere la bandiera a stelle e strisce, dunque, vi saranno Anthony Davis (ala-centro, Lakers), Devin Booker (guardia, Suns), Anthony Edwards (guardia, Minnesota), Jayson Tatum (guardia, Boston), Jrue Holiday (play-guardia, Boston), Bam Adebayo (pivot, Heat), Tyrese Haliburton (guardia, Indiana), LeBron James (ala, Lakers), Stephen Curry (play, Golden State), Kevin Durant (ala,Suns) e Joel Embiid (centro, Philadelphia).
Una squadra semplicemente ingiocabile, ricca di giovani stelle e campioni iconici come LBJ, KD e Steph, pronti a riportare l’oro a casa, in quella che sarà la loro ultima esperienza con la maglia americana. Velocità, tiro da 3 punti, gioco in post basso: questo roster ha praticamente tutto ciò che serve per dominare.
Per chiudere la rosa, manca ancora un giocatore: in lizza per un posto da dodicesimo, vi sono fenomeni del calibro di Kyrie Irving, Damian Lillard, Jalen Brunson, Kawhi Leonard e Trae Young. In questo momento, probabilmente Steve Kerr si sentirà l’uomo più fortunato al mondo. E forse, non avrà poi tutti i torti.
Una nazionale USA di questo livello non si vedeva da oltre dieci anni. La caccia alla medaglia d’oro olimpica sembra essere già iniziata: auguri a tutti.