Vittoria alla Mazzarri: cuore e grinta. Ancora alcuni errori e amnesie ma vincere era fondamentale. A Bergamo il Napoli la spunta con il suo trascinatore Osimhen che ha servito il 2-1 a Elmas.
Nel primo tempo il copione della partita è chiaro. Il Napoli prova a fare gioco e l’Atalanta si difende a uomo con duelli e corpo a corpo. Per mezz’ora non accade nulla fino a un colpo di testa di Pasalic parata da Gollini. Poco dopo Rahamani segna ma la rete è annullata per offside millimetrico ravvisato dal Var. Gli azzurri iniziano ad essere più invisibili e su un altro cross dalla destra di Di Lorenzo è Kvara a segnare di testa. Nel recupero tripla occasione in area con Zelinsky parato da Carnesecchi, Raspadori e Anguissa ribattutti da difensori sulla linea di porta. Poco prima Gollini ha fatto una super parata su colpo di testa di Koopmainers.
Nella ripresa i bergamaschi alzano baricentro e spinta. Il pareggio arriva dopo 7 minuti con un colpo di testa di Lookman sulla falsa riga di quelli di Giroud: difesa ancora mal piazzata sulle palle alte e Rahamani fermo. La squadra inizia a calare e subire il forcing nerazzurro, pagando l’assenza di un terzino sinistro di ruolo connJuan Jesus che fatica e si pesta i piedi con Natan. Poi un errore di Carnesecchi permette a Osimhen di servire Elmas per l’improvviso 1-2. A quel punto c’è tanto cuore e gli orobici si spengono.
Ci sono aspetti positivi e quelli negativi. Si è vista più garra e la capacità di soffrire nei momenti topici. Restano le amnesie difensive sui alcuni cross e ora la tegola del terzino sinsitra: Juan Jesus era un pesce fuori d’acqua. La vittoria resta fondamentale per ricominciare con Walter e riprendere fiducia, soprattutto prima della notte al Bernabeu.