Lo avevamo anticipato domenica: Walter Mazzarri era il prescelto al posto di Garcia. Così è stato. Dopo 24 ore di tira e molla con Igor Tudor che ha spiazzato mezza stampa sportiva Aurelio De Laurentiis ha chiamato l’allenatore più longevo sulla panchina azzurra durante la sua gestione dal 2004: vuole un traghettatore. L’ex Verona e Udinese era una spinta che arrivava dallo staff di cui il patron non ha più alcuna fiducia ed era chiaro che Tudor non avrebbe accettato il ruolo di “gestore dell’emergenza” fino a giugno 2024 con le ambizioni da tecnico di fascia medio-alta.
La fiducia è ciò che cerca ora De Laurentiis, uomini e collaboratori di cui fidarsi dopo essersi perso a giugno scorso nella convinzione di fare tutto da solo. Dopo Spalletti e Giuntoli quel cerino in mano si è incendiato e ora ha bisogno di persone che conosce bene e non solo. Una di queste è Walter Mazzarri che non ha richieste economiche proibitive e che si vuole calare nel ruolo salvo clamorosi risultati a fine stagione che possono farlo entrare nella storia del Napoli dopo gli anni dei 3 tenori Cavani, Hamski e Lavezzi. Però un dato statistico storico il tecnico toscano lo ha già conquistato: prima di lui solo il ritorno di un altro grande ex, Ottavio Bianchi, che dopo scudetto e Coppa Uefa tornò a novembre del 1992 sulla panchina azzurra per sostituire Claudio Ranieri e risollevare la stagione del tridente Careca, Zola, Fonseca.
Il presidente ora è un uomo solo al comando con una piazza in fermento ma sa che ancora nulla è perduto: qualificazione agli ottavi di Champions, un piazzamento nelle prime 3 posizioni in Campionato, Supercoppa italiana e Coppa Italia come trofei di “ripiego”. Serve un coach che rianimi i campioni d’Italia e li metta nelle condizioni di esprimere il loro gioco e parallelamente si prepara l’assalto a Antonio Conte con cui aprire un nuovo ciclo. Fino a giugno serve un uomo di cui fidarsi. Per De Laurentiis serve Walter Mazzarri.