Garcia e la squadra mai così distanti: nella formazione, nel gioco e nella gestione della partita. Il Napoli crolla in casa contro l’Empoli, beffato nel finale. Ora serve la scossa e il cambio sulla panchina. L’allenatore propone un esperimento nella gara dove servivano solo i 3 punti per conquistare terzo posto e fiducia. Tiene fuori i due fuoriclasse Kvara e Piotr e manda allo sbaraglio Elmas e Simeone. Dal fischio di inizio mostra una confusione totale.
Nel primo tempo la novità è nella formazione e nel modulo. Fuori Zielinsky e Kvara per Elmas e Simeone: 4-2-3-1 e Raspadori sottopunta del Cholito con Lobotka e Anguissa centrali in mediana. Gli azzurri nel primo quarto d’ora si dà da fare e Berisha compie un miracolo su Zambo che di testa sfiora il gol. Poi la squadra inizia a perdersi ed è l’Empoli che oltre a difendersi bene attacca: parata strepitosa di Gollini su Cambiaghi. Simeone segna ma è in fuorigioco, Raspadori e Politano provano qualche giocato ma è ben poca cosa.
Nel secondo tutti aspettano i cambi con l’ingresso dei due fuoriclasse lasciati in panchina. Garcia aspetta 9 minuti prima di inserirli ma con il Napoli più pericoloso sulle fasce non c’è più Simeone e gli azzurri restano inchiodati ad azioni individuali senza esprimere uno straccio di gioco. Kvara ci prova ma la difesa dell’Empoli è attenta. La partita scorre senza tiri nello specchio della porta empolese. Garcia inserisce anche Lindstrom al posto di Politano, questa volta negli ultimi 20 minuti e non in quelli di recupero: il danese sfiora il gol con una grande parata di Berisha. Nell’ultimo quarto d’ora i toscani rallentano e il Napoli prova il tutto per tutto. Nel finale lo sliding doors: Berischa compie il miracolo su Kvara, Mario Rui zoppica e Kovalenko sul contropiede segna.
Questa partita chiude il sipario su Garcia che fa sorgere le ennesime domande senza risposta, a partire dal motivo dell’esclusione iniziale dei due calciatori più tecnici e incisivi. E poi una volta in campo perché esce Simeone che sullo 0-0 può essere utile. Sul piano ambientale e su quello dei risultati il tempo di Garcia è davvero finito sulla panchina azzurra perché la stagione è in una fase cruciale tra campionato, Champions, coppa Italia e Final four della Supercoppa a gennaio: serve un traghettatore e archiviare questi mesi. Ora non è più rinviabile.
Prende corpo ipotesi di Mazzarri, domani possibile annuncio.
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