Clima tesissimo a Ferrara, dove continua la contestazione dei tifosi della Spal nei confronti di Joe Tacopina, presidente del club biancoblu.
Il rapporto tra la Curva Ovest ed il patron americano è a un punto di non ritorno. Dopo la retrocessione della squadra in serie C, dopo i vari episodi degli ultimi mesi, primo fra tutti il dito medio mostrato dal presidente ai suoi stessi sostenitori, la parte più calda del tifo estense chiede a gran voce all’avocato newyorkese di farsi da parte e di vendere il club.
“Non vogliamo confondere l’operato societario con quello della squadra”, hanno dichiarato i ragazzi della Curva Ovest, “Siamo consapevoli che l’ambiente in cui si trova ad operare quest’ultima sia difficile e tossico, altrimenti non si spiega come decine e decine di giocatori diversi, 6 mister e 6 tra direttori tecnici e sportivi che si sono avvicendati in questi ultimi 3 anni abbiano sempre reso al di sotto delle loro potenzialità e del loro curriculum. Sul fronte societario, abbiamo la certezza che con Joe Tacopina alla guida la nostra Spal non ha nessun futuro. Da ora in avanti non mancheremo ad ogni partita di fargli sapere quello che pensiamo di lui, di ricordargli che l’unica cosa buona, onesta ed eticamente apprezzabile che può fare, dopo averci ormai spremuto fino all’ultima goccia di sopportazione, è venderci a una nuova proprietà. Con questa persona il destino è il fallimento”.
Alle dure parole dei tifosi Spallini, la società ha replicato tramite la figura di Corrado Di Taranto, direttore generale, che ha spiegato: “Sono stupito e amareggiato nell’apprendere quanto scritto dalla Curva Ovest. Evidentemente chi parla non conosce bene i fatti o la quantità di soldi e sforzi che sono stati investiti nella Spal in questi anni. Non trovo corretto insultare e minacciare ulteriori abusi nei confronti del nostro presidente, che, nonostante la dolorosa retrocessione in Serie C, campionato che comporta inevitabilmente la perdita di importanti indotti, ha voluto fortemente mantenere intatto l’assetto societario, tutelando i 54 dipendenti e gli oltre 100 collaboratori esterni. Vorrei sottolineare la passione costante e positiva con cui il patron segue quotidianamente gli sviluppi di tutte le aree del club. Le azioni di una precisa parte della tifoseria rischiano di danneggiare oltre misura questo progetto”.
La replica del D.g non è certo passata inosservata. Dopo le dichiarazioni di Di Taranto, i tifosi biancoblu hanno infatti comunicato: “Quella della società è stata una risposta rabbiosa e totalmente fuori contesto. Si è nuovamente scelta la strada del muro contro muro, cercando di delegittimare il valore della curva. Questa proprietà non può che avere le ore, anzi i minuti contati”.