Diventa già fondamentale la partita che domani sera vedrà contrapposte l’Italia di Luciano Spalletti e l’Ucraina di Sergey Rebrov, valida per le qualificazioni agli Europei del 2024.

Dopo l’esordio amaro in terra macedone, con la nazionale azzurra fermata sull’1-1 dai modesti padroni di casa, il nuovo commissario tecnico si prepara al debutto casalingo a San Siro. Dopo la mancata qualificazione alla coppa del mondo, l’Italia sa benissimo di non potersi permettere un’altra debacle: al momento gli uomini di Spalletti si trovano a 3 punti di distanza, con una partita in meno, dall’Ucraina, seconda forza del girone C a quota 7 punti. Gli azzurri, ora, non possono più sbagliare.
Con ogni probabilità, visti anche i numerosi infortuni e la condizione fisica di alcuni giocatori, non ancora al top, il tecnico toscano apporterà alcuni cambiamenti all’undici titolare. In difesa, sarà Scalvini a scendere in campo dal primo minuto, al posto di Gianluca Mancini, fermo ai box a causa di un problema muscolare. A centrocampo, invece, la cabina di regia potrebbe essere affidata a Locatelli, che sostituirà Cristante, pronto a subentrare. Sull’out di sinistra, Spalletti starebbe valutando l’idea di far partire Biraghi, lasciando Dimarco come jolly per la ripresa. In avanti, infine, a completare il tridente con Immobile e Politano, ci sarà Raspadori, che prenderà il posto di Zaccagni.
“I ragazzi li ho trovati splendidi e anche dispiaciutissimi per il risultato e per la prestazione”, ha dichiarato l’allenatore di Certaldo nella conferenza stampa prepartita, “Abbiamo dovuto analizzare seriamente ciò che è avvenuto. Si lavora sia sulla tecnica che sulla tattica: sappiamo che la partita di domani è fondamentale, e si va a giocarla con intelligenza e serietà, non esibendo la figura che vogliono gli altri, ma quella che è la nostra forza di professionisti seri. L’Ucraina è una squadra più organizzata della Macedonia e hanno ben chiaro quello che deve essere l’atteggiamento in possesso palla, nostro o loro. Noi facciamo un gioco verticale sapendo interpretare quello spazio. Loro vorranno fare la partita sulle ripartenze cattive. Bisognerà fare una buona fase di possesso”.

Spalletti ha inoltre aggiunto: “Nelle mie scelte farò calciatori contenti e scontenti ma sarà sempre per il bene della Nazionale. Non lo dico io, lo dice la mia storia. Anche quando facevo casino con un singolo era sempre per il bene della squadra, non per una mia presa di posizione. Ora che sono ct questo succederà ancora di più”. Il commissario tecnico si è anche espresso sulle dure critiche ricevute da Gigio Donnarumma, dopo il gol subito con la Macedonia, dichiarando: “Lui è il nostro portiere titolare. Non gli viene perdonato di essere un ragazzo prodigio che ha bruciato le tappe, lo aspettano al varco per colpirlo. Purtroppo si ragiona così”. Il mister ha infine concluso: “A San Siro non ho niente da chiedere, siamo noi che dobbiamo meritare il loro sostegno. C’è sempre stato calore per la Nazionale e noi ora dobbiamo guadagnarcelo”.