Sarri riesce a vincere di nuovo allo stadio Maradona, stavolta per 2-1. Il Napoli cade in casa contro la Lazio per la prima sconfitta stagionale che, inevitabilmente, apre la strada a dubbi, polemiche e nostalgie.
Nel primo tempo gli azzurri dominano contro i biancocelesti che, per mezz’ora, non superano nemmeno il centrocampo: un catenaccio vecchio stampo per respingere attacchi e tiri. Poi, a freddo arriva la rete di Luis Alberto nella prima azione con Olivera distratto e “molle” sull’affondo di Anderson. Il Napoli reagisce subito e pareggia con Zielinsky, tra i migliori in campo. Nel secondo tempo si spegne la luce dopo 7 minuti: il gol di Kamada in contropiede nella seconda azione laziale della partita fa smarrire i campioni d’Italia.
Da quel momento gli azzurri si fermano con un calo fisico e mentale che porta la Lazio a fare ciò che vuole in campo e il Var annulla (giustamente) due reti che avrebbero determinato una sconfitta molto più pesante. Nemmeno le sostituzioni danno vitalità alla manovra azzurra, addirittura riducono la pericolosità in attacco l’uscita di Kvaratskhelia e Politano con un Osimhen in ombra e Raspadori e Simeone gettati nella mischia. Il centrocampo è sulle gambe (Anguissa su tutti, non pressa e Rahamani e Juan Jesus si ritrovano a fronteggiare le folate di 4-5 laziali in ogni ripartenza biancoceleste.
Sull’allenatore sono arrivate le prime critiche, soprattutto per le sostituzioni. Garcia in conferenza stampa ha risposto così: “non siamo ancora al 100%, Kvara non poteva giocare 90’ ma mi è piaciuto il suo primo tempo. Spero che tutti tornino al 100% dalle nazionali, poi inizierà una maratona che dovremo iniziare vincendo la prima delle 7 partite che ci aspettano”. Ieri sera nei bar della città e stamattina sui giornali sportivi, però, l’allenatore subisce il primo processo stagionale. In tanti iniziano a rimpiangere Spalletti in panchina e Kim in difesa ma spesso tifosi e stampa hanno una memoria corta della storia dei campionati.
Lo scorso anno, infatti, alla terza giornata Spalletti e la squadra finirono sotto processo dopo il pareggio a Firenze e, ancor di più, dopo quello casalingo contro il Lecce alla quarta: poi arrivò la vittoria contro il Liverpool in Champions a chiudere le critiche. La pausa servirà a capire la condizione fisica e anche alcuni aspetti mentali nella gestione delle partite e del risultato.
Siamo solo all’inizio di questa stagione, c’è tempo per i processi: lo insegna a tutti lo scorso campionato.