È Roberto Mancini il nuovo Principe d’Arabia. Dopo essersi dimesso dall’incarico di commissario tecnico dell’Italia, l’ex numero 10 della Sampdoria ha firmato il nuovo contratto che lo legherà alla nazionale Saudita fino al 2027.
“Questo incarico è un riconoscimento del valore attribuito al calcio italiano e anche in questa esperienza porterò con orgoglio la nostra italianità nel mondo”, ha dichiarato il cinquantottenne di Jesi, “In questi giorni ho ricevuto una manifestazione di piena fiducia sulla mia persona e di apprezzamento del lavoro svolto in questi anni dalla Saudi Arabia Football Federation, che mi ha scelto per il prestigioso incarico di Head Coach della National Team, e che ringrazio nella persona del Presidente Yasser Al Misehal. Sono entusiasta di aver accettato questo nuovo progetto che si fonda sulla condivisione della visione strategica di crescita del settore calcistico e in particolare del mondo dei giovani a cui tengo da sempre”.
Tra poche ore, il Mancio sbarcherà a Riad, dove alle 17 locali sarà presentato alla stampa del posto ed ai tifosi direttamente dal presidente della Federcalcio saudita, Yasser Al Misehal. Una volta assicuratosi l’ex C.t azzurro, quest’ultimo ha spiegato: “La sua esperienza e il suo successo, sia a livello di club sia con la nazionale, segna un significativo passo avanti nella conquista dei nostri obiettivi sulla scena internazionale. Roberto crede nel calcio saudita. Il nostro desiderio è quello di sviluppare grandi giocatori ed arrivare a competere al livello mondiale. I primi obiettivi sono la Coppa d’Asia in Qatar e la qualificazione al Mondiale del 2026”. Mancini guiderà i Green Falcons fino al 2027, l’anno in cui, per la prima volta nella storia, l’Arabia Saudita ospiterà la Coppa D’Asia, trofeo che manca in bacheca dall’ormai lontano 1996.
Con la firma sul nuovo contratto, l’ex Samp e Lazio diventa automaticamente l’allenatore più pagato al mondo, almeno per quanto riguarda il circuito delle squadre nazionali. Il Mancio, infatti, guadagnerà circa 27 milioni di dollari, bonus compresi, per un totale di oltre 100 milioni in poco meno di quattro anni. Cifre astronomiche, soprattutto se rapportate agli stipendi dei colleghi europei. Basti pensare, d’altronde, che lo stipendio annuo dei due commissari tecnici più pagati del vecchio continente, Hans Flick e Gareth Southgate, supera leggermente quota sei milioni di dollari. Mancini debutterà sulla panchina biancoverde il prossimo 8 settembre, in occasione della gara con Costa Rica, in programma a Newcastle. A novembre, invece, i Green Falcons saranno impegnati nelle qualificazioni ai mondiali del 2026: i sauditi dovranno vedersela con Giordania, Tagikistan e con la vincente dello spareggio tra Cambogia e Pakistan. “Ho fatto la storia in Europa”, ha dichiarato il C.t in un breve video di presentazione pubblicato stamani sui propri canali social, “ora è giunto di scriverla in Arabia Saudita”.
Naturalmente, la decisione dell’ex mister azzurro ha scatenato diverse reazioni nel Paese. La maggior parte della stampa locale ha puntato il dito contro il cinquantottenne, imputandogli il fatto di non essersi dimesso dopo la mancata qualificazione al mondiale o dopo la debacle in Nations League, aspettando invece la ricchissima proposta degli arabi. Particolarmente dure, inoltre, sono state le parole rilasciate da Mauro Berruto, attuale responsabile dello Sport per il Partito Democratico ed ex allenatore dell’ItalVolley, che ha dichiarato: “Ciascuno di noi è padrone del proprio destino, così come ciascuno di noi, addetti ai lavori o tifosi, deve poter essere libero di chiamare questa decisione nel modo che ritiene più opportuno. Per me, per esempio, si chiama vilipendio alla maglia azzurra”.