Non si placano le polemiche nei confronti di Luis Rubiales, presidente della Federcalcio spagnola, finito nell’occhio del ciclone al termine del mondiale femminile di Australia e Nuova Zelanda. Dopo il trionfo delle Furie Rosse nella finalissima con l’Inghilterra, il numero 1 della RFEF è stato prima duramente criticato per aver baciato sulla bocca la calciatrice Jennifer Hermoso, poi accusato di molestie da un’assistente della selezione roja.
Chiaramente, dopo la bufera degli ultimi giorni, la FIFA ha deciso di aprire un procedimento disciplinare nei confronti di Rubiales. Il presidente della federazione spagnola, infatti, potrebbe aver violato gli articoli 13.1 e 13.2 del Codice Disciplinare Fifa, riguardanti principalmente i concetti di fair play, lealtà e integrità. Dal canto suo, la Federazione Internazionale, guidata da Gianni Infantino, ha già spiegato che non fornirà ulteriori informazioni su questa procedura disciplinare, almeno fino a quando non verrà presa una decisione definitiva. Naturalmente, la vicenda che ha coinvolto il quarantaseienne di Las Palmas sta interessando da vicino l’intero mondo del calcio. Sull’episodio dei giorni scorsi, infatti, è intervenuto anche Carlo Ancelotti, allenatore del Real Madrid, che ha dichiarato: “È un argomento delicato. Il suo comportamento non mi è piaciuto, è qualcosa che un presidente non dovrebbe fare”.
Al momento, nonostante le numerose polemiche che stanno scuotendo l’intero movimento sportivo spagnolo, il presidente della RFEF non sembrerebbe intenzionato a rassegnare le proprie dimissioni. Eppure, stando a quanto riferito nella giornata di oggi dai principali addetti ai lavori, entro il fine settimana il quarantaseienne lascerà il proprio incarico. Decisive, in tal senso, sarebbero state le parole del premier spagnolo Pedro Sanchez, che dopo il bacio in diretta mondiale alla calciatrice Hermoso ha dichiarato: “Quello che abbiamo visto a Sydney è stato un gesto inaccettabile. Penso che le scuse che ha dato Rubiales non siano sufficienti né adeguate, e che quindi debba continuare ad attivarsi per chiarire ciò che è successo”. Alle dure parole di Sanchez, si sono successivamente aggiunte quelle della stessa Jenni Hermoso, sfortunata co protagonista dell’episodio di Sydney. La neo campionessa del mondo, dopo 48 ore di assoluto silenzio, ha infatti spiegato: “Io e il mio sindacato stiamo lavorando affinché atti come quelli a cui abbiamo assistito non restino impuniti, siano sanzionati e vengano adottate le misure necessarie per tutelare i calciatori da azioni che riteniamo inaccettabili”.
Naturalmente, dopo la bufera dell’ultima settimana, la Federazione cerca ora di correre ai ripari: venerdì, i vertici del calcio spagnolo si riuniranno intorno ad un tavolo: quasi certamente, al termine della riunione Rubiales lascerà l’incarico di presidente. In caso contrario, il ministro della Cultura e dello Sport, Miquel Iceta, ha già annunciato che interverrà direttamente il Consiglio Superiore dello Sport, un organismo amministrativo che fa capo direttamente al governo.
Nel frattempo, anche l’Avvocatura dello Stato sta valutando la possibilità di presentare un’istanza presso il Tribunale Amministrativo dello Sport. Se ciò dovesse accadere, la Corte dovrà decidere se Rubiales ha violato o meno l’articolo 104 della Legge sullo Sport, riguardante “Gli atti pubblici che violano la dignità o il decoro sportivo e gli abusi di autorità”. Il quarantaseienne rischierebbe quindi una squalifica dai 2 ai 15 anni.