Dal suo arrivo negli Stati Uniti d’America, Lionel Messi sembra aver ritrovato il sorriso e la voglia di giocare a calcio, componente che era venuta leggermente meno nei suoi ultimi sei mesi al PSG.
Tolta l’incredibile parentesi mondiale che lo ha visto alzare la coppa in Qatar, infatti, il capitano della nazionale argentina, nel corso delle ultime due stagioni, non è mai riuscito ad integrarsi totalmente nella realtà parigina ed in una squadra che da 10 anni a questa parte colleziona solo debacle in campo europeo. Aveva bisogno di cambiare aria il Diez di Rosario e, a quanto pare, la decisione di firmare per l’Inter Miami di David Beckham si è rivelata più che indovinata. Il sette volte pallone d’oro è stato presentato ai suoi nuovi tifosi esattamente un mese fa. In questi primi 30 giorni in rosanero, la leggenda del Barcellona è sceso in campo sei volte, mettendo a segno la bellezza di 9 gol e portando Miami alla prima storica finale di Leagues Cup, la competizione che vede protagoniste le squadre di Stati Uniti, Canada e Messico.
In queste prime partite oltreoceano, Leo ha già messo in mostra il suo infinito repertorio, con il quale per quasi 20 anni ha deliziato i tifosi di tutta Europa. Dribbling nello stretto, tiri dalla distanza, assist millimetrici e, naturalmente, i calci di punizione, ormai marchio di fabbrica del numero 10. L’uragano Messi si è abbattuto con una violenza inaudita sul calcio americano: gli avversari non sanno come marcarlo, le difese non sono ancora riuscite a prendergli le misure, ed il trentaseienne continua a dispensare magie e giocate da sogno. I tifosi sono pazzi di lui: pur di non perdersi lo spettacolo offerto dalla Pulga, sono disposti a spendere cifre folli per assicurarsi un posto alle partite. Basti pensare che il prezzo medio di un biglietto per la semifinale di Leagues Cup con Philadelphia, vinta da Miami con il risultato di 4-1, si aggirava intorno ai 600 dollari. E’ chiaro che la presenza dell’argentino avrà ben presto anche delle conseguenze importanti sulle casse della MLS e delle sue diverse società.
Nelle prossime settimane, una volta archiviata la finale di coppa, che vedrà contrapposti i rosanero ed il Nashville padrone di casa, il fenomeno di Rosario esordirà finalmente in campionato. Il cammino dei rosanero ripartirà a fine agosto, con la sfida a Charlotte. Prima del suo arrivo, in MLS Miami ha raccolto la miseria di 18 punti in 22 partite. Attualmente, il club occupa l’ultimo posto della Eastern Conference. Naturalmente, con il 10 in campo le cose sono destinate a cambiare. Messi e compagni si trovano a 12 punti dalla zona playoff, obiettivo minimo: viste le premesse e considerato anche il livello tutt’altro che alto delle difese avversarie, sembra scontato che il club della Florida ed il suo nuovo capitano saranno gli assoluti protagonisti della seconda parte di stagione. Con gli arrivi di Sergio Busquets a centrocampo e di Jordi Alba sull’out di sinistra, la squadra gira a meraviglia. Chiaramente, nei momenti difficili ci pensa il 10 a togliere le castagne dal fuoco.
L’impressione è che siamo solo all’inizio di un lungo percorso che potrebbe segnare la svolta decisiva per il calcio statunitense. La presenza di Messi, infatti, potrebbe convincere altri campioni a sorvolare l’oceano. Attenzione però: la MLS dovrà fare i conti con la concorrenza spietata dell’Arabia Saudita. Nelle ultime settimane, infatti, la Saudi League si è aggiudicata alcuni dei giocatori più ambiti del calcio europeo, convinti a lasciare i rispettivi club a suon di contratti faraonici. Ad oggi, il gap tra le società statunitensi e quelle arabe sembra essere incolmabile.