Regna la parità tra USA ed Olanda, affrontatesi nel secondo turno del girone E. Quella tra le statunitensi e le orange era probabilmente la sfida più attesa di questa prima fase, visto che le due formazioni si ritrovavano a quattro anni di distanza dalla finale del mondiale 2019, vinta dall’undici a stelle e strisce con il risultato di 2-0.
Le olandesi, dunque, non volevano certo lasciarsi sfuggire l’occasione di prendersi la rivincita sul rettangolo verde. Proprio per questo motivo, la nazionale di Andries Jonker è partita subito con il piede sull’acceleratore, sbloccando la partita poco dopo il quarto d’ora. A portare in avanti la formazione europea ci ha pensato Jill Roord, servita dalla compagna Victoria Pelova, con una conclusione millimetrica dai 15 metri. Fino ad oggi, le ragazze di Vlatko Andonovski non si erano mai ritrovate sotto nel punteggio e costrette a rincorrere le avversarie.
Nonostante ciò, Team USA ha dimostrato tutta la sua esperienza in campo internazionale, ricompattando le proprie fila ed evitando inutili attacchi all’arma bianca, in modo da non sbilanciarsi troppo sulla trequarti olandese. Nella ripresa, più precisamente al minuto sessantadue, le statunitensi trovano il gol del pareggio, siglato dalla ventinovenne Lindsay Horan. Con un preciso colpo di testa, la numero 10 beffa Van Domselaar, riportando il match in assoluto equilibrio. Nonostante un possesso palla nettamente superiore, l’Olanda non riesce più ad aggirare la linea difensiva americana, compatta ed attenta in fase di copertura. Nel finale di gara, sono le statunitensi ad avere le occasioni migliori per portare a casa i 3 punti. Le conclusioni di Trinity Rodman, figlia del celebre Dennis, e di Sophia Smith, però, termina la loro corsa a pochi centimetri dal palo.
Il pareggio consente ad entrambe le squadre di restare in vetta al girone E, a quota 4 punti: gli USA, al momento, guidano il raggruppamento grazie ad una migliore differenza reti. Martedì, la nazionale a stelle e strisce chiuderà la prima fase del proprio mondiale affrontando il Portogallo, in piena corsa per la qualificazione agli ottavi di finale.
Nel frattempo, come in coppa del mondo che si rispetti, si iniziano a vedere le prime sorprese. Tra le squadre rivelazione della fase a gironi, non può non essere menzionata la talentuosa Jamaica, in grado di fermare sullo 0-0 la quotatissima Francia. Se oggi la nazionale caraibica si ritrova a competere alla pari con le principali selezioni del mondo, lo deve soprattutto ad una persona, Cedella Marley. La figlia dell’indimenticabile Bob, infatti, nel 2013, riuscì a scongiurare il fallimento del calcio femminile in patria, raccogliendo, con una serie di iniziative musicali portate avanti con l’aiuto dei fratelli, oltre trecento mila dollari, che vennero poi donati alla Federazione calcistica locale. Grazie ai progetti promossi dalla fondazione Marley, il movimento femminile giamaicano è ripartito alla grande, fino ad approdare alla coppa del mondo 2023.