Nemmeno la pioggia ferma la Red Bull e Max Verstappen. Il campione del mondo olandese trionfa anche nel Gran Premio di Montecarlo, dove a venti giri dalla fine è arrivato l’atteso acquazzone che non ha condizionato la gara a senso unico dell’olandese.
Ottima prova per Fernando Alonso che, nonostante una sosta evitabile chiude è secondo davanti alla Alpine-Renault di Esteban Ocon. Ai piedi del podio le Mercedes, con Lewis Hamilton quarto e George Russell quinto.
In casa Ferrari, la predisposizione agonistica della scuderia di Maranello, oltre che richiedere un’urgente messa a punto, dimentica che è la sintonia del team la giusta premessa per un buon punteggio: Charles Leclerc chiude al sesto posto, mentre Carlos Sainz all’ottavo.
Nei giorni scorsi è circolata la notizia di un trasloco di Hamilton da Mercedes a Ferrari, dietro congruo compenso. Con la nuova proprietà americana, il concept di F1 sta potenziando il suo lato mediatico e dunque è da ipotizzare la diffusione di notizie di varia natura in periodi altrimenti destinati ad un vuoto informativo.

Sul circuito della Costa Azzurra, oggi ha trovato conferma il pronostico di Bernd Mayländer, dal 2000 pilota ufficiale della safety car di F1 e memoria storica di generazioni di piloti nella massima categoria automobilistica. Quest’ultimo, durante un incontro prima della gara, prevedeva a titolo personale una conferma del momento di grazia di Fernando Alonso, ma anche la supremazia delle Red Bull, che resta la squadra da battere. Così è stato: lo riassume l’ordine di arrivo e lo confermano i distacchi al traguardo.
Per i colori italiani da segnalare anche i piloti di Alfa Romeo Ferrari, con Valtteri Bottas e Zhou Guanyu rispettivamente 11° e 13°, staccati di oltre un giro dal gruppo di testa. Citazione d’obbligo per Sergio Perez, seconda guida di Red Bull, che ha tagliato il traguardo 16°, cioè terzultimo, dopo essere partito dall’ultima posizione.
Il tracciato cittadino, breve e stretto con minime possibilità di sorpasso, crea problemi nel ricambio termico dei motori e difficoltà di portanza, tanto da costringere i team ad installare alettoni specifici e modificare la potenza delle vetture.
In casa Ferrari, il problema è stata la sintonia all’interno del team. Charles Leclerc si era assicurato il terzo posto alla linea di partenza e pregustava, almeno davanti al pubblico di casa, di confermare il piazzamento sul podio. Niente da fare: i giudici lo hanno retrocesso al sesto posto per aver ostacolato in modo scorretto l’uscita dai box di un pilota che sopraggiungeva alle sue spalle, difficoltà che invece era di competenza dei suoi tecnici segnalargli.

Ma non è che l’inizio: al 27° dei 78 giri regolamentari il ferrarista Sainz chiedeva ai tecnici un pronostico sulle condizioni meteo, ricevendo conferma che per tutta la gara non sarebbero cambiate. Poco dopo, era la volta dei piloti McLaren e Red Bull rivolgere la stessa domanda ai loro teams, ma sentirsi replicare che l’arrivo della pioggia era imminente, come poi è accaduto.
Al 36° giro, terza incomprensione tra Sainz ed i tecnici Ferrari. Lo spagnolo chiede informazioni sulle posizioni degli avversari in pista, preparandosi a superare il francese Ocon di Alpine Renault, che lo precedeva. Ma si è sentito rispondere che non c’erano problemi con Hamilton, che invece era alle spalle della rossa italiana.
Come previsto da alcune squadre, l’arrivo della pioggia a fine gara ha portato i piloti ad un cambio di pneumatici frettoloso, talvolta disordinato. Le due Ferrari, ad esempio, si sono presentate ai box contemporaneamente.
In attesa del Grand Prix di Spagna in calendario la prossima settimana, le graduatorie iridate per la categoria piloti e costruttori vedono Max Verstappen guida la classifica con 144 punti, seguito da Sergio Perez fermo a 105, e Fernando Alonzo salito a 93. Per i team, il campionato è guidato dalla Red Bull,con 249 punti, che distanzia la Aston Martin a quota 120 e la Mercedes, terza a 119. La Ferrari è ferma a 90.
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